La Tailandia non vuole che F35 sostituisca F16

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Man mano che il rumore cresceva, le autorità tailandesi hanno chiarito, attraverso il capo di stato maggiore della Royal Thai Air Force, il maresciallo capo dell'aeronautica militare Maanat Wongwat, che il paese non sarebbe interessato agli F35 per sostituire i circa 56 F16 A/B (su 103 inizialmente in servizio) e 32 F5 E/F attualmente in servizio insieme a 18 Gripen C/D.

In effetti, se il Paese intende davvero sostituire i suoi dispositivi con scarso potenziale, lo fa prerequisito per poter apportare le modifiche desiderate, e in particolare a livello del codice sorgente della pletora di programmi informatici che oggi accompagnano tutti i moderni aerei da combattimento. Ora, ovviamente, questa condizione non piace assolutamente alla Lockheed e all'amministrazione americana, per la quale la “scatola nera” rappresentata dall'F35 è una garanzia di sostenibilità e controllo dei propri clienti.

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Gli F16 tailandesi hanno ormai raggiunto i loro limiti in termini di potenziale di volo

Bangkok intrattiene soprattutto ottimi rapporti con Pechino e la sua industria della Difesa, e la Marina tailandese lo ha ufficializzato poche settimane fa un ordine per una nave d'assalto cinese LPD Tipo 071, mentre, allo stesso tempo, ha festeggiato l'inizio dei lavori per la costruzione del suo primo sottomarino S26T presso i cantieri navali di Wuhan del gruppo cinese CSIC. Sembra infatti molto rischioso fornire un livello molto elevato di informazioni sul cuore funzionale dell'F35, come quello di altri velivoli occidentali, poiché il rischio che la Cina metta le mani su queste informazioni strategiche è alto.

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Bangkok dovrà quindi probabilmente rivolgersi ancora una volta a Pechino per acquisire nuovi aerei, sapendo che le industrie aeronautiche cinesi offrono ormai per l'export il caccia leggero J10C, con un'avionica paragonabile a quella dell'F16V o del Gripen E/F. Anche il desiderio tailandese di avere il “controllo” sullo sviluppo del suo dispositivo potrebbe renderlo un buon candidato il cinese FC-31 Gyrfalcon, che ancora fatica a trovare un mercato, così come per MiG-35, poco amato dalle forze aeree russe, e che potrebbe quindi soddisfare le esigenze di Bangkok, senza dimenticare il T-FX turco, con Ankara che probabilmente guarda con favore all’arrivo di un partner finanziario e tecnologico nel suo programma. D'altra parte, sembra difficile immaginare che il Rafale Francese, il Typhoon L'europeo, il Gripen E/F svedese o l'F16V americano potrebbero soddisfare i requisiti tailandesi, poiché i rischi per loro sarebbero identici a quelli che colpiscono l'F35.

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L'FC31 Gyrfalcon potrebbe apparire come un buon candidato per Bangkok per sostituire i suoi F16 e F5

Alleata incondizionata degli Stati Uniti durante la Guerra Fredda e durante tutta la guerra del Vietnam, la Thailandia sembra ormai scivolare sempre più nella sfera politica di Pechino, che, poco a poco, sta costruendo una rete di influenza e di potenti poteri politici e diplomatici. staffetta nel Pacifico e nell’Oceano Indiano. La strategia del filo di perle delle nuove Vie della Seta sta, a quanto pare, dando i suoi frutti….

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