Il Pentagono vuole forzare la mano della Germania a favore del Super Hornet F / A 18 E / F

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Sapevamo già che la NATO aveva lavorato ampiamente dietro le quinte per garantirlo la vittoria dell'F-35A in Belgio faccia Typhoon e Rafale, e di cui l'organizzazione era rimasta molto turbata la decisione tedesca di eliminare dalla competizione gli aerei Lockheed con l'obiettivo di sostituire i suoi 80 aerei d'attacco Tornado, una concorrenza alla quale oggi si oppone la Typhoon dell'Eurofighter e l'F/A 18 E/F della Boeing. All’epoca, uno dei principali argomenti avanzati dall’organizzazione, e ampiamente ripreso dalla stampa anglosassone, era che l'F35A sarebbe presto qualificato per trasportare la bomba nucleare gravitazionale americana B61, in servizio in diversi paesi della NATO tra cui Belgio e Germania, con il principio della doppia chiave.

Sembra che questa stessa argomentazione venga ora avanzata per favorire l'F/A 18 Super Hornet rispetto all' Typhoon, in questa stessa competizione. Secondo il Pentagono, infatti, la procedura volta a qualificare un dispositivo europeo per il trasporto e il dispiegamento di questa bomba nucleare, di cui l'interesse operativo è discutibile, sarebbe Da 4 a 5 anni in più per qualificare un dispositivo europeo che americano. Perché in realtà anche il Super Hornet non è qualificato per trasportare questa bomba, ma sembra che si faccia di tutto per scoraggiare i tedeschi dallo scegliere l'ordigno che stanno costruendo loro stessi per garantire una missione nucleare che, comunque, non è decisiva -creatori….

Euro Fighter Typhoon della Luftwaffe di pattuglia Defense News | Germania | Armi nucleari
Airbus offre alla Germania una versione ottimizzata per il combattimento aria-terra del suo Typhoon in sostituzione degli 80 Tornado in servizio dagli anni '80 nella Luftwaffe

Per Airbus, che offre una versione ottimizzata per l'attacco del Typhoon, un tale ulteriore ritardo non rappresenterebbe un problema, poiché ci vorranno circa dieci anni per sostituire i Tornado, il che permetterà di procedere alla qualificazione per il B61, anche con questo ulteriore ritardo. Inoltre, il produttore europeo sa di poter contare il sostegno della Francia e di Dassault in questa materia, poiché sia ​​il Presidente della Repubblica E.Macron che il Presidente della Dassault E.Trappier, hanno chiarito che la scelta di Typhoon consentirebbe di realizzare al meglio il programma FCAS che lega i due Paesi e le due aziende in una partnership industriale di lunghissimo termine.

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Resta il fatto che la stampa tedesca si è già occupata del problema, ed è probabile che, come ogni volta che si solleva l'argomento al di là del Reno, anche la questione di un partenariato strategico di difesa con la Francia verrà affrontata pubblicamente. Berlino, infatti, potrebbe benissimo decidere di attuare una strategia di difesa a doppia chiave con Parigi, come quella attuata dalla NATO con Washington, sulla base delle tecnologie strategiche francesi, in questo caso il missile supersonico ASMPA e il suo futuro sostituto, ASN3G. Sarebbe certamente necessario superare diversi decenni di sfiducia bilaterale, dato che Berlino ha sempre avuto una posizione troppo atlanticista agli occhi della Francia, e Parigi ha una posizione troppo francocentrica per le autorità tedesche. Inoltre, ciò andrebbe contro il concetto di difesa territoriale definitiva che circonda la dottrina della deterrenza in Francia e che, secondo alcuni, renderebbe impossibile qualsiasi opzione di cooperazione con un altro paese europeo.

Un Rafale F3 della componente aerea del deterrente francese equipaggiato con un missile ASMPA Defense News | Germania | Armi nucleari
La Francia ha due squadroni strategici che utilizzano aerei Rafale equipaggiato con il missile supersonico ASMPA per garantire la componente aerea della sua deterrenza

Resta comunque vero che una politica di difesa strategica che riunisca i paesi europei più vicini alla Francia, come la Germania, si adatterebbe perfettamente agli obiettivi di rafforzamento dell’autonomia strategica per gli europei sostenuti dal cancelliere tedesco A. Merkel e dal presidente francese E. Macron. Non possiamo, infatti, criticare apertamente le scelte fatte da alcuni paesi europei perché imposte da Washington, come l’acquisto degli F35, e allo stesso tempo rifiutare a questi stessi paesi l’opzione che consentirebbe loro di mantenere un livello di difesa equivalente solo dal passato, ovvero una soluzione strategica a doppia chiave. Sembra quindi che, paradossalmente, le chiavi di una vera autonomia strategica europea siano oggi a Parigi, e che sia proprio l’esitazione francese in questo ambito a ostacolare l’emergere di una vera e ambiziosa politica di difesa europea….

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