La Germania vuole adattare le bombe nucleari della NATO Typhoon

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Gli Stati Uniti, e più in particolare l’aeronautica americana e la Lockheed, non sono disposti a lasciare che il mercato europeo e il controllo delle forze aeree europee sfuggano al loro controllo. E per questo usano l’argomento forte, la deterrenza nucleare.

Diversi paesi europei, infatti, come Germania e Belgio, dispongono di uno stock di bombe nucleari tattiche B-61, che possono essere sganciate da F-16 e Tornado, il cui controllo operativo resta però nelle mani degli Stati Uniti.

Questa procedura è stata messa in atto per poter far fronte, se necessario, a un massiccio assalto dell’Unione Sovietica contro la NATO, impedendo una risposta da parte degli Stati Uniti con un preavviso troppo breve. 

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Oggi le autorità americane "guastano tempo" annunciando in modo molto ufficiale che l'adattamento del B-61 agli aerei europei, come Typhoon, Or Rafale, richiederebbe molto tempo, soprattutto perché sarà necessario adattare inizialmente queste munizioni all'F-35. 

A ciò si aggiunge un argomento molto discutibile sulla sopravvivenza degli F-35 stealth, presentati come molto superiori a quelli degli aerei non stealth, come il TyphoonMentre La Germania ha chiesto di certificarlo per trasportare la B61. Questo argomento è molto relativo, sia per la brevissima portata dell'F-35 in versione stealth (quindi senza carri armati aggiuntivi), per i radar passivi e a bassa frequenza, sia per le capacità di disturbo dei moderni dispositivi, soprattutto in volo a bassissima quota profilo.

Al di là dell’evidente malafede delle autorità statunitensi, possiamo mettere in dubbio l’importanza oggi di una bomba gravitazionale nucleare. Perché i siti che richiedono tale potenza di fuoco saranno ovviamente difesi molto fortemente dai migliori sistemi d’arma avversari. Tuttavia, oggi, l’S-400 russo e il futuro S-500 dispongono di radar UHF in grado di rilevare l’F35 e l’F22, così come i nuovi sistemi di rilevamento aereo Mainstay. Inoltre, anche in assenza di questi sistemi di rilevamento, un F-35 o un F-22 non saranno rilevabili solo fino a 30 o 40 km da un moderno radar AESA, ben oltre il raggio di attacco del B61.

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Infine, è essenziale mettere in discussione la nozione di armi nucleari tattiche, presunte armi nucleari che consentano di controllare il conflitto affinché rimanga al di sotto della soglia per l’uso delle armi strategiche. 

In definitiva, l’argomentazione a favore delle armi nucleari tattiche è particolarmente ambigua. Probabilmente sarebbe molto più efficace trovare, con la Francia, ed eventualmente la Gran Bretagna, accordi di difesa sull’uso delle armi nucleari e sulla tutela dell’integrità territoriale. Forse l’adeguamento dell’ASMP, con procedure simili a quelle per l’impiego dei B-61, sarebbe la risposta essenziale per creare le basi per la costruzione dell’Europa della Difesa?

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