Il 21 febbraio 2022, dopo che il presidente russo, Vladimir Putin, ha annunciato la sospensione del Trattato New Start, abbiamo scritto che questa decisione preparava una futura ascesa al potere della triade nucleare russa, quest'ultima che è oggi l'unica risorsa rimasta nelle mani del capo del Cremlino, per giustificare lo status di superpotenza della Russia sulla scena internazionale, mentre le sue forze convenzionali sono stati gravemente ridotti da un anno di guerra in Ucraina.
Abbiamo dovuto aspettare solo due giorni dopo questo annuncio e, nonostante i commenti scettici di alcuni giornalisti dell'epoca, al leader russo di dare concretezza a questa ipotesi. Infatti, parlando nell'ambito della Giornata degli Eroi Difensori della Patria, una festa tradizionale in Russia che dal 1922 celebra i militari e poi, nel tempo, la polizia, la sicurezza e i vigili del fuoco, il presidente russo ha annunciato il prossimo rafforzamento della triade nucleare russa. .
Per raggiungere questo obiettivo, Vladimir Putin ha presentato diverse misure future, come l’imminente entrata in servizio di nuovi missili balistici intercontinentali, in questo caso l’RS-28 Sarmat, ma anche la costruzione di nuovi sottomarini con missili balistici nucleari, probabilmente del Borei- Una classe, e il potenziamento delle forze aeree strategiche, con il Tu-160M e forse l'ipotetico arrivo del bombardiere stealth PAK-DA.
Infine, lo sviluppo e il dispiegamento di nuovi missili ipersonici, sia aerei come il Kinzhal, sia con varo navale o sottomarino, come il 3M22 Tzirkon, sarà intensificato. D'altra parte, il presidente ha precisato che saranno mantenute le procedure di informazione reciproca con l'Occidente riguardo ai test vettoriali.
Ricordiamo che nel 2018, la legge di programmazione militare russa GPV 2018-2027, aveva già registrato il passaggio da una flotta iniziale di 10 sottomarini con missili balistici nucleari (SSBN) ad una flotta di 12 navi, ovvero tante quante non prevedono gli Stati Uniti. per costruire nuovi SSBN di classe Columbia.
Con questo annuncio, il presidente russo lascia intendere che la dimensione della flotta strategica russa andrà quindi oltre tale cifra, cosa che non mancherà di suscitare una reazione da parte di Washington che potrebbe, a causa della sospensione del trattato New Start, decidere di compensare non solo la futura flotta russa, ma anche la crescente forza nucleare cinese e che implementa, tra l'altro, una flotta oggi forte di 6 SSBN Type 09IV, per tornare ad una flotta strategica composta da 18 a 24 navi, come doveva essere inizialmente la classe Ohio durante la Guerra Fredda.
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