La Royal Navy lancia un programma di innovazione da 1 miliardo di sterline per prepararsi al 2040

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Evidentemente, la Royal Navy britannica sembra aver imparato la lezione della mancanza di anticipazione che ha avuto, o meglio che le è stata imposta, negli anni '1990 e 2000, portando alla situazione di tensione odierna. Per far fronte a ciò ha appena lanciato un bando per sviluppare e maturare le tecnologie che equipaggeranno gli edifici “intelligenti” che entreranno in servizio a partire dal 2040.

Le proposte devono fare affidamento su un elevato grado di automazione, funzioni autonome e supporto decisionale guidato dall’intelligenza artificiale, nonché interfacce uomo-macchina, con l’obiettivo di proporre alternative tecnologiche e concetti nuovi per la condotta delle navi e le operazioni di guerra navale.

La Fase 1 del programma prevede un budget adeguato di 1 miliardo di sterline, con una riserva fino a 3 miliardi di sterline per finanziare le fasi successive, come parte del programma di innovazione del Ministero della Difesa, DASA.[efn_note]Acceleratore di difesa e sicurezza[/efn_note ]. Le domande dovranno essere presentate entro il 23 luglio.

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L’approccio adottato nell’ambito di questo programma, basato sullo sviluppo di elementi tecnologici indipendenti anziché su un unico programma globale, ricorda la metodologia che gli inglesi hanno insistito nell’applicare al programma franco-britannico FCAS, inizialmente per progettare un drone da combattimento, ma a cui si vendicò Londra per concentrarsi sulla progettazione e l'affidabilità dei mattoncini tecnologici destinati ad equipaggiare gli UCAV.

Considerando i numerosi scostamenti di bilancio e i problemi tecnologici incontrati da grandi programmi molto ambiziosi negli ultimi 30 anni, la metodologia del Ministero della Difesa britannico sembra piena di buon senso.

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