Secondo il quotidiano russo Kommersant, spesso molto ben informato, l'ordine di 76 Su-57 dall'aeronautica russa costerà allo stato federale 170 miliardi di rubli, ovvero poco meno di 2,4 miliardi di euro nell'attuale rublo (72 rb per 1 euro).
Ciò porterebbe il prezzo del dispositivo a “soli” 31,5 milioni di euro, un prezzo paragonabile a quello di altri caccia della ditta Suckoi. Soprattutto, l’aereo russo costerebbe la metà rispetto agli aerei della generazione precedente, come l’F16, l’F18, il JAS39 Gripen e perfino il Rafale, e costerebbe 3 volte meno dell'F35A della Lockheed, per un aereo molto più pesante, con una portata e una potenza di fuoco molto maggiori, e alcuni direbbero, molto semplicemente, più efficiente...
Questo è ovviamente solo un prezzo “Fly Away” e non abbiamo informazioni sui costi di manutenzione, sui costi di implementazione o sui costi di proprietà del dispositivo. Inoltre, la Russia generalmente vende i suoi dispositivi per l’esportazione a un prezzo più elevato rispetto ai prezzi praticati internamente. Resta il fatto che, mentre la Russia sta ora promuovendo sui mercati internazionali la versione da esportazione del dispositivo, il Su57E, il Su57 potrebbe benissimo apparire come un biglietto d'ingresso particolarmente interessante per entrare nella “quinta generazione”.
Paesi come la Turchia, che si trova di fronte al possibile (probabile?) annullamento da parte di Washington del suo ordine di 100 F35A, ma anche l'India, i cui rapporti con Mosca sono nettamente migliorati negli ultimi mesi, o addirittura Pechino, ancora propensa a dotarsi di dispositivi tecnologici di acquisire la tecnologia, potrebbero presto apparire come importanti potenziali clienti per l’azienda russa. Il dispositivo avrebbe anche seri vantaggi nell'attirare l'attenzione di alcuni Paesi del Medio Oriente, sempre più sensibili alle offerte di Mosca.
Una cosa è certa: con un aereo a questo prezzo e con queste prestazioni sul mercato globale, Mosca ha il potenziale per rimescolare le carte nel mercato internazionale degli aerei da combattimento per gli anni a venire.