Dopo aver mantenuto un assetto difensivo basato sulla stretta sufficienza dei mezzi e uno sforzo difensivo al di sotto della soglia dell'1% del PIL durante tutta la Guerra Fredda e oltre, il Giappone si è impegnato, a partire dalla metà del decennio precedente, a modernizzare e potenziare la propria dotazione militare capacità in modo significativo, in particolare acquisendo mezzi fino ad allora considerati incompatibili con la costituzione giapponese, come i cacciatorpediniere portaelicotteri classe Izumo trasformati in portaerei in grado di utilizzare gli aerei militari F-35B capacità di combattimento perse dalla Marina giapponese dal 1945.
Dal 2021 e la pubblicazione del nuovo Libro bianco sulla difesa che identifica la Cina, ma anche la Russia come minacce, status finora riservato alla Corea del Nord, e sollecitando il sostegno giapponese alle forze americane nel contesto della crisi di Taiwan, Tokyo si è inoltre impegnata ad aumentare considerevolmente i propri investimenti nello sviluppo di sistemi militari dirompenti, che comprendono droni, armi ad energia diretta, cannoni a rotaia e anche armi ipersoniche.
Così annunciavano, tre anni fa, le autorità giapponesi il lancio di due programmi missilistici ipersonici, uno con vocazione anti-nave basato su una traiettoria semibalistica, l'altro impiegando un aliante ipersonico per colpire bersagli terrestri nemici.
Se lo sviluppo del missile anti-nave non pone sfide al di fuori del campo tecnologico, lo sviluppo del sistema ipersonico di attacco verso terra richiede una certa interpretazione della costituzione giapponese che proibisce le cosiddette armi offensive, così come il concetto di scioperi preventivi.
Comunque, il Ministero della Difesa giapponese ha assegnato i contratti industriali relativi a tali programmi, e ha rilasciato una dichiarazione sull'argomento il 6 giugno. Quindi, la società Mitsubishi Heavy Industries. Ltd si è aggiudicata la prima fase dello sviluppo del missile anti-nave ipersonico che entrerà in servizio nel 2031, fino al 2026; nonché la prima parte fino al 2027, riguardante il programma di sviluppo di un aliante ipersonico da attacco terrestre che entrerà in servizio nel 2030.
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