Dall'entrata in servizio della nuova portaerei con trampolino e linee di arresto INS Vikrant nel settembre 2022, la questione intorno alla costruzione di una nuova nave, più pesante e dotata di catapulte, è oggetto di molti dibattiti in India.
Paradossalmente, la Marina indiana è chiaramente, e da diversi anni, molto riservata sulla rilevanza della costruzione di una nave che vuole essere la risposta indiana al nuovo Type 003 cinese, con un dislocamento di oltre 65.000 tonnellate e catapulte per implementare il nuovo Caccia di bordo TEDBF per Twin Engined Deck Based Fighter, progettato dal produttore nazionale di aeromobili HAL e dall'agenzia di armi indiana DRDO.
Secondo gli ammiragli indiani, i costi relativi allo sviluppo di una nave di questo tipo che andasse ad integrare la flotta composta dalle due portaerei INS Vikramaditya (ex Baku poi ammiraglio Gorshkov acquisita dalla Russia nel 2004), e la INS Vikrant, la prima nave di fattura locale, una portaerei di 44.000 tonnellate dotato anche di trampolino e fili di soste, lo priverebbe dei crediti necessari per espandere la sua flotta di 6 sottomarini di attacco nucleare progettati a livello nazionale.
Sembra che l'Ammiragliato indiano e il governo di Narendra Modi, attaccati ai simboli del potere, abbiano trovato un compromesso. Piuttosto che impegnarsi nel costoso sviluppo di una nuova portaerei pesante, preparerebbe, secondo la stampa indiana, di ordinare una nave gemella alla INS Vikrant, in modo da portare la flotta di portaerei indiane a 3 navi ed avere così una capacità aeronavale permanente.
Ricordiamo che è necessaria una flotta di 4 navi per mantenere permanentemente una nave in mare, come nel caso delle flotte sottomarine di missili balistici nucleari che costituiscono i deterrenti francesi e britannici, 3 navi per garantire la disponibilità permanente di almeno una nave 100% del tempo.
Una flotta di 2 navi assicura una disponibilità intorno all'80%, mentre una flotta di una sola nave raggiunge picchi, a seconda della modalità di utilizzo, tra il 40 e il 50% delle volte nel migliore dei casi.
Secondo l'ammiraglio R. Hari Kumar, capo di stato maggiore della Marina indiana, la costruzione di una nuova portaerei dello stesso tipo di INS Vikrant con modifiche minori potrebbe essere completata in 8 anni, consentendo di passare poi a un formato con 3 velivoli vettori.
Parallelamente verrà avviato lo sviluppo del sostituto dell'INS Vikramaditya, che lascerà il servizio entro il 2040, e riguarderà probabilmente un nuovo modello di portaerei questa volta dotato di catapulte e trefoli di arresto elettromagnetico, in modo da ripartire i costi di sviluppo ma anche mitigare i rischi tecnologici, pur mantenendo il formato mirato dall'aviazione navale indiana.
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