Un video dell'americana Raytheon pubblicato in occasione del Paris Air Show 2019 mostra le prestazioni di un sistema anti-drone che utilizza un'arma laser da 10Kw contro, tra le altre cose, droni quadricotteri commerciali di origine cinese. Il video, che dovrebbe essere decisivo perché i droni vengono effettivamente abbattuti dal sistema laser, solleva più interrogativi che certezze sull’efficacia di questa tecnologia.
Il video è accessibile qui (sorprendentemente non può essere importato): https://www.youtube.com/embed/Yumr_OkdHeo?feature=oembed
Rileviamo, oltre alle ottime condizioni meteorologiche del test, svoltosi in un ambiente semidesertico, che è necessario inseguire e ingaggiare i droni per un periodo che va dai 5 agli 8 secondi per causare danni sufficienti a provocare la perdita di sospensione. Tuttavia, i droni commerciali hanno una velocità relativamente bassa e, soprattutto, non sono strutturalmente progettati per resistere a un laser. La struttura è generalmente realizzata in materiali plastici, molto sensibili agli effetti termici di un laser, e aventi un punto di fusione particolarmente basso, compreso tra 125 e 300° a seconda dei polimeri utilizzati. Questo non è il caso dei missili e delle munizioni militari, droni o meno.
Pertanto, sapendo che la potenza del laser di prova era di 10 Kw, possiamo ragionevolmente dubitare dell’efficacia dei laser con potenza inferiore a 50 Kw in ambiente operativo, sapendo che i bersagli saranno poi più veloci e più manovrabili, limitando quindi la possibile durata di esposizione, e sensibilmente più resistente agli effetti termici del laser, tanto più che fuori dai teatri mediorientali le condizioni atmosferiche saranno probabilmente molto meno favorevoli, e quindi l'energia di dispersione del raggio più importante.
Che dire allora della probabile efficacia degli Stryker MEHEL 2, veicoli corazzati americani dotati di laser da 5 Kw, schierati in particolare in Europa, per poter affrontare, secondo l'esercito americano, obiettivi come i droni. .