Nuove tensioni tra Pechino e Washington nel Mar della Cina

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Nelle ultime settimane non sono mancati gli spazi di tensione tra Stati Uniti e Cina. Oltre all’escalation della guerra commerciale e tecnologica tra le due superpotenze, i due Paesi si misurano nel Mar Cinese per stabilire fino a che punto non spingersi troppo lontano, per affermare le proprie posizioni e ostacolare quelle dell’avversario, senza entrare in una logica di confronto militare.

Così, una settimana dopo che i cacciatorpediniere della marina americana USS Preble e USS Chung-hoon sono arrivati ​​a 12 miglia nautiche dall'atollo artificiale di Mischief, nell'arcipelago degli Spartley, è la volta dello stesso cacciatorpediniere USS Preble, questa volta accompagnato dall'australiano la fregata HMAS Melbourne, per navigare nei pressi dello Scarborough Reef, rivendicato anche dalla Cina, secondo l'autoproclamata regola delle 9 linee, attribuendo a Pechino il possesso del Mar Cinese su basi “storiche e culturali”, e ignorando i trattati internazionali . Gli Scarborough Reef sono rivendicati anche dalle Filippine, per le quali rappresentavano una zona privilegiata di pesca.

Le autorità cinesi, come era prevedibile, hanno risposto vigorosamente a quella che considerano una provocazione americana e una minaccia alla sovranità nazionale del Paese. Dopo la consueta diatriba di comunicati ufficiali, le autorità cinesi hanno annunciato soprattutto di mettere in allerta le forze navali e aeree presenti nella zona e di inviare navi e aerei per identificare le navi occidentali.

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Non possiamo fare a meno di notare che le risposte cinesi, così come la semantica utilizzata, alle tensioni con gli Stati Uniti continuano a inasprirsi. Ad esempio, un commentatore ufficiale di una delle principali televisioni pubbliche cinesi non ha esitato a dire, qualche giorno fa, che la Cina è pronta a negoziare con gli Stati Uniti, così come è pronta alla guerra. Una dichiarazione che non deve nulla al caso e che certamente non sarebbe stata fatta senza l'approvazione del potere centrale di Pechino.

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