Le PMI francesi della Difesa delle forze di difesa europee, una buona idea?

Mentre i grandi gruppi di difesa nazionale sono, per molti, impegnati in processi di consolidamento su scala europea, un gran numero di PMI del settore, garantendo una quota molto significativa della produzione tecnologica ed economica del BITD, teme per il loro futuro. Emergere. È in questo contesto che il deputato Didier Baichère, co-presidente del gruppo di studio sull'industria della difesa dell'Assemblea nazionale, ha proposto la creazione di una "Task Force europea" destinata a sostenere le PMI francesi a Bruxelles, durante i bandi di gara europei .

In effetti, a differenza di altri paesi, il BITD francese fa ancora affidamento su una galassia di PMI e società a media capitalizzazione che agiscono come subappaltatori di grandi gruppi industriali, ma indipendenti da questi stessi gruppi. Queste PMI, infatti, non hanno i relè che possono vantare i subappaltatori tedeschi di Rheinmetall, o gli italiani di Leonardo, molto spesso incorporati in questi grandi gruppi, o che condividono legami di capitale diretti o indiretti. In effetti, la creazione di un'entità economica e commerciale statale la cui funzione sarebbe quella di supportare queste PMI sul posto ha senza dubbio un senso.

Ma questa misura non metterebbe in luce le reali debolezze del tessuto subappaltatore francese, vale a dire la sua debolezza di capitale, da un lato, e la tentazione molto naturale dei grandi appaltatori di favorire le loro capacità industriali interne.

Il caso della fusione di Rheinmetall e KMW nel gruppo KNDS ne è un esempio molto esplicito. In effetti, Rheinmetall controlla un numero significativo di PMI e società a media capitalizzazione che agiscono come subappaltatori del gruppo, in particolare durante i contratti della difesa. Quando avrà preso il controllo di KMW, cosa ormai inevitabile, e sarà quindi alla pari con Nexter in KNDS, il gruppo tedesco potrà favorire le sue filiali nell'aggiudicazione di appalti di subfornitura, adducendo una maggiore solidità finanziaria, nonché gli accordi contrattuali tra i giocatori, privilegiando naturalmente il know-how interno ai due gruppi. Infatti, i subappaltatori francesi, che oggi forniscono Nexter nella costruzione di VBMR ed EBRC, rischiano di essere ignorati a favore dei loro omologhi tedeschi, il tutto nel più rigoroso rispetto degli accordi di condivisione industriale del lavoro tra paesi.

La stessa osservazione vale per i programmi aeronautici come FCAS, Airbus DS che possono contare su un livello di subappalto interno al gruppo Airbus, molto superiore a quello di Dassault Aviation, Thalès e Safran.

Questo punto è tanto più critico in quanto il tessuto della subappalto condiziona in larga misura l’efficacia di bilancio degli investimenti nella Difesa nel Paese. Infatti, dei 27 posti di lavoro generati[efn—note] Vedi Difesa con Valorizzazione Positiva[/efn_note] per milione di euro investito annualmente dallo Stato nell’industria della Difesa, 10 sono posti di lavoro diretti all’interno dei principali attori industriali, 9 sono dovuti al subappalto, e 8 sono lavori di consumo risultanti dai 19 posti di lavoro precedentemente creati. Infatti, il solo subappalto condiziona 13 posti di lavoro sui 27 creati, e quindi il 45% del gettito fiscale e di bilancio generato. Se oggi 1 milione di € genera 1,4 milioni di € di entrate e risparmi di bilancio per lo Stato, questo stesso milione genererà solo 800.000 € se la rete nazionale di subappalto si disintegra, per non parlare della distruzione di oltre 100.000 posti di lavoro in tutto il Paese.

Sarebbe quindi opportuno, anzi vantaggioso, sfruttare la dinamica creata dal Sig. Baichère, per avviare una riflessione globale sul consolidamento della rete di subappalto del BITD, in modo da fornire a queste PMI/ETI le armi necessarie per imporsi la fine profonda del consolidamento e dei contratti europei. E, perché no, considerare il consolidamento nazionale globale, in modo da creare un leader mondiale nell'industria della difesa, come una BAe in Gran Bretagna, una Leonardo in Italia e una Rheinmetall in divenire in Germania.

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