Secondo il Mossad รจ possibile un'intesa tra i Paesi sunniti e Israele contro l'Iran

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Il discretissimo direttore del Mossad, il servizio segreto israeliano, Yosef Cohen, ha dichiarato durante la conferenza di Herzliya dedicata alle questioni di sicurezza in Medio Oriente, che i suoi servizi hanno stabilito strette relazioni con la maggior parte delle nazioni sunnite, al fine di scambiare e coordinarsi di fronte dellโ€™Iran, cosรฌ come di fronte allo sviluppo di Hezbollah in Siria.

Secondo lui, il Medio Oriente si troverebbe in una situazione unica nella sua storia, potendo vedere emergere un'intesa tra lo Stato Felice e i paesi dell'Alleanza Sunnita, formata attorno all'Arabia Saudita e all'Egitto. Questa โ€œopportunitร โ€ sarebbe tanto piรน notevole in quanto sia gli Stati Uniti che la Russia condividono le preoccupazioni di Israele e delle monarchie del Golfo riguardo ad un possibile programma nucleare militare iraniano.

Se Israele oggi intrattiene rapporti diplomatici e militari con Giordania ed Egitto, non รจ cosรฌ per le altre nazioni sunnite del Golfo. Ma sarebbero stati compiuti sforzi sostanziali per stabilire contatti costruttivi con le monarchie, con risultati concreti, come la visita ufficiale del primo ministro Netanyahu in Oman nellโ€™ottobre 2018, o quella del ministro degli Esteri Katz ad Abu Dhabi questa settimana in occasione della il vertice delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, durante il quale ha potuto tenere incontri bilaterali con i suoi omologhi arabi.

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Notizie sulla difesa F35A israeliana | Alleanze militari | Arabia Saudita
F35 israeliani con la livrea del deserto

Anche se Teheran nega, sia Israele che gli Stati Uniti ritengono che l'Iran non abbia rispettato i suoi impegni in termini di arricchimento dell'uranio, e ora disporrebbe di materiale fissile sufficiente per iniziare la costruzione di un'arma nucleare. Questa ipotesi sarebbe inaccettabile per Gerusalemme che potrebbe, come fece il 7 giugno 1981 distruggendo con un raid aereo la centrale irachena di Osirak, intervenire preventivamente. Ma a differenza di quanto avvenne allora, le forze iraniane oggi hanno una significativa capacitร  di risposta, soprattutto in termini di missili balistici, e potrebbero prendere di mira non solo lo Stato ebraico, ma anche le capitali arabe, per rappresaglia. Da allora in poi, l'accordo auspicato dagli israeliani assumerร  tutto il suo significato, consentendo un'azione coordinata di tutte le forze aeree dell'alleanza sunnita e delle forze aeree israeliane, ovvero piรน di 1350 aerei da combattimento moderni. aerei, per eliminare contemporaneamente tutti i siti iraniani di missili balistici e antiaerei. Un'azione che, ovviamente, non sarebbe alla portata della sola aviazione israeliana.

Questo scenario avrebbe anche la โ€œvirtรนโ€ di non richiedere interventi americani diretti, se non per fornire supporto in termini di intelligence ed eventualmente di guerra elettronica, ed evitare quindi di innescare un ciclo dannoso nella regione. Resta da vedere se, infatti, le nazioni sunnite saranno pronte a partecipare ad una simile iniziativa, e quale sarebbe, invece, la reazione dellโ€™opinione pubblica di questi Paesi, poco propensa ad unโ€™alleanza, anche di fatto, con lo Stato ebraico.

Alleanza sunnita: Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Oman, Kuwait, Egitto, Giordania, Marocco.

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