Si alzano (di nuovo) i toni tra Stati Uniti ed Europa sul tema PESCO

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Ovviamente, l’amministrazione Trump sembra determinata a far sì che gli europei cedano nella loro determinazione di riservare i fondi europei per la difesa della PESCO a progetti e aziende europee. Nel corso di un incontro tra il Comitato politico e di sicurezza dell'UE e rappresentanti del governo americano, tenutosi domenica 2 giugno, il sottosegretario di Stato per l'Europa e l'Asia, Michael Murphy , ha dichiarato ai giornalisti del quotidiano spagnolo El Pais: "Quando scoppia una crisi e la difesa europea ha fallito, i vostri concittadini non rimarranno impressionati dal fatto che i loro eserciti abbiano utilizzato attrezzature europee." E ha aggiunto che se l’Europa dovesse mantenere le sue posizioni, gli Stati Uniti potrebbero sospendere le consegne di armi agli europei.

Queste dichiarazioni, sommate a quelle di Donald Trump in Gran Bretagna, mostrano l’estrema ostilità dell’amministrazione americana nei confronti dell’Unione Europea, e il profondo disprezzo che nutre per gli stessi paesi europei, incapaci, secondo loro, di garantire la propria difesa.

Se i commenti sono ovviamente molto scioccanti, provenienti da un alleato di lunga data che peraltro è il principale fornitore di armi agli eserciti europei (più di 10 miliardi di dollari l’anno), sono soprattutto indicativi di un malessere che non può essere ridotto ad un semplice capriccio egemonico del presidente americano. Perché per molti anni l’Europa ha prosperato investendo minimamente nella sua difesa, facendo affidamento per questo sul protettore d’oltre Atlantico. Pertanto, quando l’Europa vuole mostrare segnali di indipendenza molto naturali, la reazione di Washington, altrettanto naturale, è tanto più istintiva in quanto l’amministrazione Trump non è nota per la sua finezza diplomatica.

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Perché, e non possiamo che rammaricarcene, le parole di Michael Murphy si basano su questa realtà: l'Europa è incapace di difendersi da sola, soprattutto contro la Russia. Anche se l’Unione Europea è la prima potenza economica mondiale e la sua popolazione supera del 20% quella degli Stati Uniti, spetta a questi ultimi assumere il maggiore dispiegamento di forze rassicuranti nel paese. e perfino la Grecia. Naturalmente lì trovano i propri interessi, ma non dovremmo quindi sorprenderci che, ove opportuno, proteggano questi stessi interessi.

Inoltre, nonostante l’apparente unità degli europei sull’argomento, l’Unione europea è molto divisa su questo tema. La Francia difende con la Germania una posizione più indipendente, mentre i paesi dell'Est dell'Unione puntano sulla NATO, così come gli olandesi. Anche all’interno della coppia franco-tedesca le risposte divergono, essendo la Germania molto più preoccupata dell’equilibrio dei suoi conti pubblici e del mantenimento dei suoi canali di esportazione, che della costituzione di una base di difesa su cui potrebbero appoggiarsi gli altri paesi dell’unione. Esso. In Francia, persiste la dicotomia tra le ambizioni annunciate del Paese e la realtà delle risorse stanziate, slegate dalle realtà temporali delle minacce attuali.

Più che mai l’Europa, o almeno la coppia franco-tedesca, e soprattutto la Francia, devono allineare la propria potenza militare e tecnologica alla propria potenza economica, unica condizione per ristabilire un dialogo equilibrato con gli Stati Uniti, come con la Russia.

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