Dopo la Marina americana, il formato dell’aeronautica americana è considerato troppo debole

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Durante l'operazione Desert Storm nel 1991, l'aeronautica americana aveva 134 squadroni di caccia, tra squadroni attivi, di riserva e della Guardia Nazionale. Oggi ne restano solo 54.

Come nel caso della Heritage Foundation, che ha ritenuto che la Marina americana dovesse puntare a un format di 400 edifici, e non 355 come previsto oggi (295 in servizio finora), Il generale in pensione Larry Spencer, presidente della potente Air Force Association, ritiene che l'Air Force debba aumentare le sue forzedai 312 squadroni attuali a 386, ovvero 30 in più rispetto a quanto stimato dallo Stato Maggiore dell'Aeronautica.

Le ragioni addotte per questa crescita sono in gran parte le stesse della Marina americana, ossia il rapido e significativo rafforzamento militare della coppia sino-russa, e l’ipotesi sempre più probabile di dover intervenire su due fronti contemporaneamente, in Asia contro la Cina, e in Europa contro la Russia.

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Pertanto, se la debolezza degli eserciti europei è già stata ampiamente dibattuta, un rapporto del Senato americano questa settimana ha sottolineato l’attuale debolezza degli alleati nella zona del Pacifico, vale a dire Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. Tuttavia, tutti questi paesi hanno avviato sviluppi significativi per modernizzare e rafforzare le proprie forze, di fronte alla crescente pressione della potenza militare cinese. Pertanto, i primi 3 hanno lanciato diversi programmi volti a rafforzare le loro forze aeree, essenzialmente acquistando F35 di fabbricazione americana, in volumi nettamente superiori ai formati delle forze aeree europee. Dal punto di vista navale, il Giappone dispone già della terza flotta di superficie mondiale e intende estendere la sua flotta di sottomarini d'attacco a 3 unità, di cui l'Australia ne costruirà 18 (i Barracuda francesi) e la Corea del Sud 12. 

Queste cifre, seppur elevate, sono però ampiamente superate dalla produzione cinese, che consegna ogni anno alla Marina cinese una ventina di navi di superficie e 4 sottomarini di diverso tipo, per un tonnellaggio che raggiunge le 150.000 o addirittura le 200.000 tonnellate. Le forze aeree e navali cinesi ricevono ogni anno dai 60 agli 80 nuovi caccia, una ventina di aerei da sorveglianza radar, da trasporto o da pattugliamento marittimo e un centinaio di elicotteri. Se la produzione navale cinese sembra aver raggiunto la velocità di crociera nel 2018/2019, l’industria aeronautica ha ancora margini di progresso, e non è da escludere che aumenti ulteriormente i propri ritmi produttivi, soprattutto in termini di cacciatori. 

Tuttavia, per aumentare le sue dimensioni, l’aeronautica americana dovrà prendere decisioni importanti, soprattutto in termini di equipaggiamento. Mentre il presidente Trump ha chiesto alle forze armate un risparmio del 5% per limitare la deriva del deficit americano, non si potrà pensare di aumentare i formati basati su aerei costosi come gli F35 o gli F22, per l'acquisto, ma soprattutto per utilizzo. 

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Non sorprenderebbe, quindi, se l’aeronautica americana, come la Marina, avviasse presto un lavoro preparatorio volto allo sviluppo di nuovi velivoli, le cui prestazioni e costi sarebbero compatibili con i loro budget.

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