Ci sono voluti quasi 2 anni perché il gruppo francese Naval e l'italiana Fincantieri riuscissero a risolvere tutte le difficoltà per avviare la loro fusione, che assume la forma di una Join-Venture, co-diretta e co-finanziata da entrambe le società. Gli obiettivi della joint venture, come annunciato da H.Guillou, presidente di Naval Group, e da G.Bono, suo omologo di Fincantieri, sono quelli di condividere il lavoro di ricerca, le reti di subappalto e le azioni commerciali, in modo da poter far fronte ai rapidi sviluppi del mercato navale della Défense e, più in particolare, all’arrivo di nuovi attori, come la Cina.
I primi programmi concreti della JV saranno la progettazione e la produzione di nuove navi cisterna di rifornimento per la Marina francese, basate sul modello italiano Volcano, e la modernizzazione delle fregate di difesa aerea Horizon, di cui ogni paese dispone di 2 unità. Inoltre, intende proporre il suo design al programma “European Patron Corvette” supervisionato dall'UE.
Questo riavvicinamento è tuttavia lontano dalle ambizioni iniziali dei due leader, che speravano solo un anno fa di creare un “Airbus Naval”, su un modello di condivisione di azioni come la partnership Renault-Nissan. Ma le tensioni tra i due paesi, in seguito all’avvento al potere dell’alleanza dei partiti populisti 5 Stelle e La Lega in Italia, nonché diverse riserve industriali esposte su entrambi i versanti delle Alpi, hanno avuto la meglio sull’ambizioso programma, che peraltro riguarda solo l'attività navale militare di superficie, e quindi né il ramo sottomarino di Naval Group, né il ramo civile di Fincantieri.
Resta da vedere se la firma di questa JV consentirà effettivamente di razionalizzare le azioni commerciali dei due gruppi e se la dinamica creatasi potrà aprire ad altri gruppi europei, come l'olandese Damen, o la spagnola Navantia , o se, al contrario, incoraggerà altri gruppi a unirsi per affrontarlo, come nel caso di SCAF e Tempest.
Si noti che secondo il sito Opex360.com, anche Naval Group ha iniziato una fusione con l'italiana Leonardo nel campo dei siluri, poiché i due gruppi avevano già collaborato, in particolare sull'efficientissimo siluro leggero Mu90.