Le ambizioni cinesi in termini di quota di mercato delle esportazioni e padronanza delle tecnologie aeronautiche militari continuano ad acuirsi. Dopo aver offerto il suo caccia J-10C in Bangladesh e Laos, è il turno della nuova versione del caccia sino-pakistano JF-17 a svelare le sue raffinatezze. E queste ambizioni non sono altro che competere con l'F16V dal punto di vista tecnologico e operativo, pur restando la metà del prezzo di quest'ultimo.
Per questo, il JF-17 Blocco III Tuono sarà dotato di un nuovo radar KLJ-7A AESA, un nuovo sistema di visualizzazione a infrarossi IRST, un cockpit digitale con casco di avvistamento e un nuovo motore, di cui però non si sa se sarà effettivamente una versione migliorata del WS cinese -13, a sua volta derivato dal russo RD-93 che equipaggia l'attuale JF17. Così adornato, il nuovo dispositivo sarà in grado di utilizzare un'ampia gamma di munizioni e attrezzature di origine cinese, russa o pakistana e persino turca.
Ovviamente ci vorrà più di un elenco di equipaggiamenti con belle sigle per poter veramente allinearsi alle prestazioni della versione definitiva dell'F16, uno degli aerei di maggior successo della seconda metà del XX secolo. Tuttavia, l’apparato sino-pakistano sembra effettivamente comportarsi bene, sia durante le competizioni militari internazionali, come Aviadart, sia durante le esercitazioni internazionali a cui ha partecipato.
Ha sperimentato il suo battesimo del fuoco durante il massiccio scontro tra 24 aerei pakistani e 8 caccia indiani, che ha provocato la distruzione di un MIG21 indiano e di un F16 pakistano. Secondo alcune versioni dello scontro, sembra che sia stato un JF-17 ad abbattere il MIG21 indiano, e non un F16, come sostenuto da altre versioni.
Non possiamo inoltre ignorare che questo annuncio arriva mentre gli Stati Uniti e la Lockheed hanno presentato a Nuova Delhi un F16V ottimizzato per le esigenze indiane nell'ambito della gara d'appalto per l'acquisizione di 114 aerei da combattimento leggeri per sostituire il MIG21 e il MIG27. e opportunamente ribattezzato F-21 per non contravvenire agli impegni presi con Grecia, Paesi Bassi, Israele e Corea del Sud, riguardanti la produzione di parti dell'F16 destinate all'esportazione.