La superiorità tecnologica occidentale è un’illusione che si autoalimenta?

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In un rapporto presentato al Congresso americano nel 2023, il Pentagono riconosce che l'Esercito popolare di liberazione dispone oggi di un importante arsenale operativo composto da missili balistici ipersonici sormontati da un aliante ipersonico, una tecnologia di cui gli eserciti americani saranno effettivamente forniti solo in 2025 e in quantità campione.

Questa affermazione può sorprendere, dato che ormai da più di 30 anni l’Occidente, guidato dagli Stati Uniti, viene presentato come dotato di un tale progresso tecnologico nel campo della difesa che da solo è sufficiente per imporsi a tutto il mondo. pianeta e per compensare equilibri numerici di potere talvolta sfavorevoli.

Così, quando si guarda obiettivamente a questa presunta superiorità tecnologica occidentale in materia di difesa, elevata al rango di dogma per quasi tre decenni, nonché all’origine di tale certezza, appare che essa non è solo, spesso, discutibile, ma pur sempre, talvolta, origine di conseguenze deleterie per l'evoluzione della potenza degli eserciti occidentali in un mondo in piena riorganizzazione, più instabile e conteso che mai.

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Lezioni distorte dalla Guerra del Golfo

Chi ha vissuto la fine degli anni Ottanta ricorda certamente che in quel periodo le forze armate occidentali erano ben lontane dal ritenere di avere un’evidente superiorità, anche dal punto di vista tecnologico, rispetto agli eserciti sovietici e del Patto di Varsavia.

La clamorosa vittoria della coalizione contro l’Iraq nel 1991

Certamente, e non senza ragione, gli stati maggiori occidentali erano consapevoli di alcuni notevoli vantaggi, come nel campo delle forze aeree. Non era tanto la superiorità degli F-15, F-16, F-18, Mirage 20000 e altri Tornado, sui Sukhoi e Mig sovietici, quanto la potente flotta d'appoggio composta da aerei cisterna e Awac, che fungeva da un moltiplicatore efficace.

F-15 e F-16 dell'aeronautica americana in Iraq
L'aeronautica americana prese rapidamente il controllo dello spazio aereo iracheno durante l'operazione Desert Shield.

In molti altri settori, tuttavia, il vantaggio percepito era dato senza contesto alle forze sovietiche, come nella difesa antiaerea, nell'artiglieria o persino nel potere corazzato. Gli eserciti russi disponevano, infatti, di equipaggiamenti spesso considerati efficienti quanto quelli occidentali, ma disponibili in numero molto maggiore.

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Questa percezione è cambiata radicalmente nel 1991, con la Guerra del Golfo, che ha contrapposto gli eserciti iracheni, prevalentemente equipaggiati con equipaggiamenti sovietici, alle forze occidentali della coalizione.

Presentate allora, e probabilmente troppo frettolosamente, dopo che una guerra Iran-Iraq l’aveva lasciata incruenta, come il quarto esercito al mondo, le forze armate irachene non riuscirono a opporsi alla coalizione guidata dagli Stati Uniti, e dovettero abbandonare il Kuwait dopo pochi settimane di campagna aerea e quattro giorni di assalto via terra hanno distrutto gran parte del suo potenziale operativo.

F-117, Tomahawk, Patriot: l'equipaggiamento americano ha dimostrato la sua superiorità in Iraq

La dimostrazione di forza occidentale, e soprattutto americana, fu interpretata da molti, compresi i principali interessati, come una dimostrazione della superiorità tecnologica americana e occidentale nei confronti dei loro principali concorrenti, i sovietici.

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Superiorità tecnologica occidentale F-117
Il caccia stealth F-117 Nighthawk è stato uno degli equipaggiamenti che ha contribuito a creare la leggenda del progresso tecnologico occidentale in Iraq.

Alcuni equipaggiamenti, come il missile da crociera Tomahawk, il caccia stealth F-117 Nighthawk, il carro armato M1 Abrams, il veicolo da combattimento della fanteria M2 Bradley o il sistema antiaereo e antimissile Patriot, sono stati così elevati al rango di mezzi tecnologici metro standard, dalla dimostrazione della loro efficacia in Iraq.


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1 COMMENTO

  1. Manca nella tua analisi un elemento essenziale di cui il “tecnologicismo” è la conseguenza e di cui dimentichi di menzionare: la dottrina militare americana della “guerra senza morti” concepita alla fine degli anni ’1980 e che ha giustamente avuto il suo momento di gloria nel 1991, durante la Guerra del Golfo.

    Nei nostri paesi democratici, una morte è già una morte di troppo, a differenza di paesi come la Cina, la Russia o anche l’India che non hanno il nostro stesso rapporto con la vita e la morte.

    Scopriamo con orrore che i russi sono capaci di accettare di perdere 100, 200 o 300 uomini se ritengono che ne valga la pena. E non abbiamo dubbi che se i cinesi considerassero che il prezzo di Taiwan fosse di uno o due milioni di morti, non sono sicuro che ciò li spingerebbe a fare marcia indietro.

    Quanto a noi occidentali per i quali una morte è una morte di troppo, abbiamo scelto una protezione sempre maggiore con attrezzature sempre più complesse, sempre più pesanti e sempre più costose ma sempre meno numerose.

    Le nostre società moderne sono oggi pronte a sacrificare diversi milioni di vite affinché la Cina non metta le mani su Taiwan?

    Siamo lontani da quel tempo in cui i 2 fratelli del mio bisnonno paterno andarono al fronte con le armi spianate senza fare domande e furono uccisi dal nemico. Il soldato di 1° e seconda classe del 6° battaglione cacciatori fu catturato dalle mitragliatrici tedesche mentre attaccava le linee tedesche a Vergaville il 19 agosto 1914. La vita della sua gente che veniva dalle profondità della Francia e a cui nulla non apparteneva grande valore. Era necessario salvare la patria in pericolo.

    Lo abbiamo un po' dimenticato, ma la guerra è sporca e porta solo rovina, morte e desolazione.

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