Lunedì 2 dicembre 2024

Secondo quanto riferito, la Marina australiana ha solo uno dei sei sottomarini Collins operativi

Sappiamo da diversi anni che il programma SSN-AUKUS, che dovrebbe consentire alla Marina australiana di dotarsi di sottomarini d'attacco nucleare, si rivela, per molti aspetti, una struttura traballante. Finora, tuttavia, sono state soprattutto le difficoltà incontrate dall'industria navale americana, che deve consegnare da 3 a 5 SSN di classe Virginia alla Royal Australian Navy, dal 2034 al 2037, a concentrare le preoccupazioni.

Numerosi rapporti, in particolare da parte degli organi di controllo del Congresso degli Stati Uniti, hanno infatti espresso dubbi sulla possibilità, per l’industria statunitense, di fornire congiuntamente, a partire dal 2,3, un SSBN di classe Columbia e un SSBN di classe 2030 Virginia, necessario che il Congresso autorizzi la vendita di navi nucleari a Canberra.

Ma in questa vicenda c’è un altro problema, e questa volta è da parte australiana. La stampa australiana ha appena rivelato che la Royal Australian Navy dispone attualmente di un solo sottomarino operativo di classe Collins. Peggio ancora, secondo diversi esperti, sarebbe illusorio sperare che queste navi possano essere prolungate fino al 2035, e oltre, per collegarsi con l’ipotetica consegna degli SSN americani di classe Virginia.

Secondo la stampa australiana, solo un sottomarino Collins della Marina australiana è operativo

La Stampa australiana ha appena rivelato alcune informazioni molto preoccupanti riguardanti la disponibilità della flotta sottomarina della Royal Australian Navy. Infatti, secondo le informazioni ottenute, cinque dei sei sottomarini di classe Collins non sono attualmente in grado di prendere il mare, lasciando una sola nave a disposizione per proteggere i circa 25 km di costa australiana e gli 760 milioni di km² della sua Zona Economica Esclusiva, situata nel teatro navale più attivo del pianeta.

Sottomarini Collins della Marina australiana
Un sottomarino di classe Collins accompagnato da un SSN della Marina statunitense Los Angeles, in primo piano

Diversi fattori spiegano questa catastrofica disponibilità della flotta sottomarina australiana. In particolare, i cantieri Osborne Shipyards di Adelaide, che ospitano due di queste navi per un periodo di manutenzione e ammodernamento, si trovano ad affrontare un grave sciopero, che blocca il processo.

Ma la radice del problema riguarda la comparsa, recentemente osservata, di gravi problemi di corrosione su tutti e 6 gli scafi progettati dalla società svedese Kockums, costruiti da cantieri australiani ed entrati in servizio dal 1993 al 2003.

Interrogate direttamente dai giornalisti australiani, le autorità hanno risposto nel più puro gergo politico, affermando che la disponibilità di sottomarini australiani era secondo la pianificazione stabilita, e che la Royal Australian Navy disponeva del numero necessario di navi per svolgere le sue missioni, se necessario. Il che, di per sé, non invalida né conferma le affermazioni della stampa australiana.

E aggiungi " Per ragioni di sicurezza operativa, la Difesa non conferma l'ubicazione precisa e la disponibilità di piattaforme specifiche", uno schermo molto pratico per stroncare un argomento molto imbarazzante per il governo albanese che, se non è all'origine del programma SSN-AUKUS, non lo ha assolutamente messo in discussione al suo arrivo al potere, nel 2022.

Diversi esperti australiani ritengono irrealistico prolungare i sottomarini Collins fino all'arrivo dei Virginia e degli SSN-AUKUS

La comparsa di questi problemi di corrosione sembra aver sciolto la lingua di alcuni esperti australiani, mettendo in dubbio la possibilità, per i Collins, di essere prolungati oltre il 2036, in modo da consentire una sovrapposizione operativa con l'arrivo dei primi tre SSN di classe Virginia , che gli Stati Uniti venderanno all'Australia, nell'ambito del programma SSN-AUKUS.

Classe SSN USS Montana Virginia
Gli Stati Uniti hanno promesso di consegnare da 3 a 5 SSN di classe Virginia alla Marina australiana per subentrare ai Collins, a partire dal 2034.

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3 Commenti

  1. sembra ormai ovvio che la decisione degli australiani di denunciare unilateralmente il contratto con la Francia e di stipulare l'accordo Aukus con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna sia una decisione perdente. Da un lato gli australiani non disporranno più di una forza sottomarina prima del lungo periodo 2040-2050, e dall’altro gli Stati Uniti si sono indirettamente privati ​​di sottomarini convenzionali molto efficienti in grado di opporsi efficacemente ai cinesi in caso di conflitto in il Pacifico.

  2. E bisognerà forse includere in questa equazione già molto disastrosa per il sottomarino australiano l'incendio scoppiato questa settimana in Gran Bretagna nel cantiere navale BAE System di Barrow-in-Furness, lo stesso che costruisce e mantiene i sottomarini nucleari britannici: -manutenzione/costruzione di SNA tipo Astute, di cui il 6° è stato appena varato mentre il 7° -ed ultimo- è in fase di assemblaggio;
    -manutenzione degli SSBN di tipo Vanguard, progettazione e costruzione della nuova generazione di SSBN di classe Dreadnought.
    Il rischio è uno spostamento nel programma di costruzione dei sottomarini britannici, con un conseguente impatto sul programma del nuovo SNA che dovrà essere progettato dagli inglesi per sé e per gli australiani come parte del programma AUKUS.
    Maggiori informazioni su questo?

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