De Per ammissione dello stesso Andrew Hunter, che dirige le acquisizioni dell’aeronautica americana, il ritmo tecnologico imposto dalla Cina è ormai “incredibilmente rapido”, e la dottrina dell’acquisizione di attrezzature, attuata da circa trent’anni, non consente più di ottenere una risposta.
È in questo contesto che lo stesso Andrew Hunter ha presentato i nuovi pilastri strategici che ora servono a governare le acquisizioni dell’aeronautica americana e la conduzione dei programmi futuri, in particolare nel campo dei droni.
Infatti, dopo 30 anni segnati da ambizioni tecnologiche talvolta eccessive, scadenze dei programmi e costi costantemente rivisti al rialzo, e con le maggiori major dell’industria della difesa statunitense al centro del gioco, l’USAF si impegna ormai in una dottrina che ricorda quella applicata durante il periodo Anni '50 e '60, in una rottura radicale con ciò che portò l'F-35 a diventare il perno centrale di molte forze aeree occidentali in tutto il mondo.
sommario
Il ritmo tecnologico della Cina preoccupa molto l’aeronautica americana
I lettori abituali di Meta-Défense non si sorprenderanno ovviamente, poiché l’argomento è stato oggetto di numerosi articoli a partire dal 2019. In effetti, già a quella data sembrava che la Russia, ma soprattutto la Cina, fossero impegnate in una corsa agli armamenti simile a quella quella vissuta dal mondo negli anni Cinquanta e Sessanta.
Così, dall’inizio degli anni 2000, le forze aeree cinesi hanno ammesso in servizio un nuovo caccia ogni cinque-sette anni, con precisione da metronomo, e ogni nuovo aereo apporta la sua parte di capacità specifiche e nuove tecnologie, beneficiando in modo incrementale, al successivo generazione.
Lo stesso è avvenuto nel campo delle munizioni, dell’elettronica di bordo e perfino, negli ultimi dieci anni, dei motori, consentendo ai produttori aeronautici cinesi di recuperare, in poco più di vent’anni, vent’anni di ritardo tecnologico che avevano sugli aerei occidentali all'inizio degli anni '90.
Ora che i produttori di aerei cinesi hanno più o meno raggiunto i loro omologhi occidentali, possono imporre il proprio ritmo all’intero settore tecnologico della difesa aeronautica, in particolare contro gli Stati Uniti, il principale avversario nel Pacifico, e in particolare , intorno a Taiwan.
Questa osservazione è nota all’aeronautica americana dal 2019 e alla dottrina Roper, intesa proprio come una risposta industriale e tecnologica per dare agli eserciti statunitensi la supremazia e la reattività necessarie in questo settore. Tuttavia, ciò è stato escluso nel 2021 dal nuovo segretario dell'Aeronautica Militare, Frank Kendall.
L’USAF cambia la sua dottrina di acquisizione per affrontare la Cina, per accelerare le sue capacità di risposta operativa e tecnologica
Tuttavia, fu lo stesso Frank Kendall che, un anno e mezzo dopo, mise molti dei progressi della dottrina Roper al centro della riforma che si impegnò ad avviare all’interno dell’aeronautica americana, proprio per rispondere alla sfida cinese.
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