Due o tre anni! È questo il termine fissato oggi dal capo di stato maggiore estone, come dal suo omologo svedese, per ammodernare e preparare le proprie forze armate, in modo da fronteggiare una possibile offensiva russa contro i rispettivi paesi.
Questo è in ogni caso quanto emerge da un'analisi pubblicata dal sito americano break-defense.com, e che mostra la reale eccitazione dei vertici di questi eserciti, nell'anticipare quella che percepiscono, insieme, come una minaccia per popolazioni sia molto sensibili che potenzialmente letali per il loro Paese.
Allo stesso tempo, l’analisi mostra che man mano che ci allontaniamo dai confini della Russia, altri membri della NATO, tra cui Stati Uniti e Regno Unito, sono molto meno allarmisti e preoccupati, tanto da mettere addirittura in discussione la realtà della minaccia russa nel medioevo. termine, contro un paese membro dell’Alleanza Atlantica.
Come spiegare queste differenze di percezione all'interno della stessa NATO, un'alleanza che tuttavia condivide una grande quantità di informazioni, in particolare riguardo alla Russia? Soprattutto, se possiamo determinarlo, quale di queste due percezioni appare oggi più credibile?
sommario
I capi di stato maggiore di Estonia e Svezia stimano che la minaccia russa ai loro confini diventerà critica entro 2 o 3 anni.
Per il generale Martin Herem, capo di stato maggiore dell’esercito estone fino al 1 luglio 2024, i rischi che la Russia lanci un’offensiva contro il suo paese negli anni a venire possono essere modellati con un'espressione matematica semplificata, avente come parametro il momento della fine dei combattimenti in Ucraina, la semplificazione della capacità russa di produrre le attrezzature e di addestrare le forze necessarie per raggiungere questo obiettivo, l'aggregazione dei fattori interni ed esterni applicabili alla Russia, e quelli dell'Estonia e La preparazione della NATO.
Se l'espressione del generale estone può sembrare oscura, addirittura discutibile nella sua formulazione, questi parametri corrispondono esattamente a quelli individuati in un articolo pubblicato su Meta-defense nel gennaio 2024, intitolato “ La NATO può essere attaccata dalla Russia nel 2030".
Tuttavia, in questa espressione, sembra che l’unico parametro per ritardare, o addirittura rendere inaccessibile, il termine ultimo per un attacco russo, nelle mani di Tallinn, risieda nello stato di preparazione degli eserciti estoni e, in misura minore, quello degli eserciti NATO.
Comprendiamo, da questa prospettiva, perché l’Estonia, come i suoi vicini baltici, che condividono la stessa lettura, perché lo stesso destino, ha uno dei più alti sforzi di difesa nella NATO, con il 3,2% del suo PIL, ma anche perché il paese sostiene l’Ucraina così ardentemente, proprio per rinviare in tempo l'inizio del conto alla rovescia verso la micidiale ricostruzione degli eserciti russi.
In ogni caso, considerati i parametri finora conosciuti, il generale Herem stima che il suo Paese abbia oggi 2 o 3 anni davanti a sé per prepararsi ad assorbire lo shock russo, stima condivisa anche dai capi di stato maggiore svedesi. e che sembrano vicini anche a quelli realizzati dagli altri paesi baltici e dalla Polonia.
Gli occidentali sono molto meno pessimisti riguardo alla minaccia russa alla NATO
Al contrario, molti altri analisti e capi di stato maggiore occidentali non sembrano avere la stessa lettura delle attuali dinamiche nell’Europa orientale. Così, i servizi segreti tedeschi avevano stimato, non molto tempo fa, che la finestra ad alto rischio, con la Russia, sarebbe potuta iniziare entro 4-5 anni, ciò avendo peraltro portato, da allora, ad un’evidente accelerazione dello sforzo di preparazione operativa del Bundeswehr.
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Buongiorno,
C'è un errore nel paragrafo "Fiducia ragionata nella risposta della NATO alla minaccia russa", dici che la Bundeswehr schiererà una brigata in Estonia per proteggere il corridoio di Suwalki, quando è in Lituania
Ben visto) Sono scivolato, capo ;-)