Nell’autunno del 2022, le immagini satellitari, trasmesse dalla Corea del Sud, dell’area di confine russo-coreana, mostravano convogli ferroviari insolitamente lunghi, per un paese presumibilmente sottoposto a severe sanzioni da parte delle Nazioni Unite.
Ancora più sorprendente è stata la direzione in cui viaggiava il convoglio, da sud a nord, cioè dalla Corea del Nord, verso la Russia. Velocemente, l'ipotesi dell'invio, da parte di Pyongyang, di munizioni ed equipaggiamenti militari a sostegno dello sforzo bellico russo in Ucraina.
Questo sostegno da parte del regime nordcoreano al suo nuovo amico russo è ormai fuori dubbio, sia che si tratti di proiettili di artiglieria da 152 mm per i 2S3 e 2S19 Msta-S, sia di razzi da 122 mm, 200 e 300 mm per Grad, Smerch e Tornado sistemi. Più recentemente, è addirittura emerso che gli eserciti russi ne facevano un uso massiccio Missili balistici Hwasong-11 o KN-02, una copia senza licenza del missile balistico a corto raggio Toshka sovietico, e Hwasong-11Ga o KN-23, vicino al missile Iskander.
Mentre Vladimir Putin ha portato a termine una storica visita a Pyongyang, la Corea del Sud è ora preoccupata per il prezzo che Mosca ha accettato di pagare per questo decisivo sostegno in munizioni, ma anche in manodopera, e minaccia trasferimenti di armamenti massicci all’Ucraina, se la Russia lo fosse sviluppare strumenti militari o militare-industriali della Corea del Nord.
sommario
Il sostegno in munizioni e manodopera fornito dalla Corea del Nord allo sforzo bellico non sarà senza compensazione.
Il fatto è che, secondo i servizi segreti sudcoreani, Pyonguang aveva inviato, all'inizio dell'anno, un totale di 6 contenitori di munizioni alla Russia dall’inizio del conflitto, il massiccio sostegno ha superato di gran lunga, ad esempio, gli aiuti forniti dall’Iran al suo alleato russo in questo conflitto.
L'ONU, dal canto suo, stima il numero di container, ad oggi, tra 10 e 12, ovvero 000 milioni di proiettili e razzi, le due stime, a distanza di sei mesi, non si escludono necessariamente a vicenda.
Oltre alle munizioni, secondo quanto riferito, anche la Corea del Nord ha accettato fornire manodopera alla Russia, sia nel settore agricolo, in quello delle costruzioni e, in misura minore, nell’industria, per compensare le mobilitazioni e le requisizioni belliche che cominciano a pesare sull’apparato produttivo ed economico russo. Le cifre su questo argomento, tuttavia, variano notevolmente a seconda delle fonti.
Ovviamente, tale sostegno non può essere fornito senza compensazione, soprattutto per un paese il cui Pil nominale ammonta a 30 miliardi di euro per 26 milioni di abitanti. Infatti, i 5 milioni di proiettili e razzi inviati finora in Russia rappresentano, da soli, dal 5 al 10% del PIL annuo del paese.
La questione è quindi sapere cosa ha promesso Vladimir Putin a Kim Jong-Un, in cambio di questo massiccio sostegno, che si sta sicuramente rivelando essenziale nell’evoluzione degli equilibri di potere degli ultimi mesi in Corea?
Se, sulla scena internazionale, ci sono notizie di aiuti alimentari e medici russi forniti alla Corea del Nord, la Russia ha anche capacità che, oggi, sono crudelmente carenti nell’industria della difesa nordcoreana, e quindi sempre negli eserciti nordcoreani completamente concentrato su un possibile confronto con il suo vicino meridionale e il suo alleato americano.
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