La Svezia è oggi l'oggetto di tutti i desideri dei due programmi europei per gli aerei da combattimento di nuova generazione, SCAF e GCAP. Tuttavia, lungi dal lasciarsi sedurre, Stoccolma ha affidato alla Saab uno studio che dovrebbe consentirle di mediare tra questi due programmi, o addirittura a favore di uno sviluppo autonomo, come è avvenuto per il JAS 39 Gripen.
Ovviamente le autorità svedesi si stanno dando il tempo di riflettere, per preservare al meglio le proprie competenze industriali e le proprie capacità difensive in questa materia.
In queste condizioni, come potrebbe il programma SCAF anticipare queste aspettative svedesi, per garantire la partecipazione di Stoccolma e Saab a questo programma strategico europeo?
sommario
Stoccolma affida a Saab lo studio preliminare dei suoi futuri aerei da combattimento
Il 22 marzo il costruttore svedese di aerei Saab è stato informato dall'Amministrazione svedese per gli equipaggiamenti di difesa, o FMV, di un contratto relativo ad lo studio preliminare e concettuale del futuro sistema di combattimento aereo Flygvapnet, l'aeronautica militare svedese.
Questo studio, che dovrebbe durare fino al 2025, sarà condotto in stretto coordinamento con l’FMV, l’aeronautica militare svedese, l’Agenzia di ricerca sulla difesa e altri partner industriali.
Dovrebbe dare a Stoccolma una visione chiara delle questioni tecnologiche, operative e di bilancio, tutte quelle legate alla progettazione di un sistema di combattimento aereo destinato ad essere efficace nei decenni a venire, compresa la progettazione degli aerei da combattimento, dei droni, del combattimento sistemi e l’intero sistema dei sistemi.
La Svezia vuole preservare le proprie capacità di progettazione di aerei da combattimento
Fondamentalmente le autorità svedesi, che sanno di essere corteggiate sia dal programma SCAF (Germania, Spagna, Francia e Belgio), sia dal programma GCAP (Italia, Giappone e Regno Unito), vogliono avere una visione trasversale e obiettiva. , per soddisfare contemporaneamente le sue esigenze future e supportare le sue competenze industriali.
E' vero che, in questo settore, come in quello dei sottomarini, la Svezia occupa uno status unico sul mercato mondiale. Con soli 10,5 milioni di abitanti e un PIL inferiore a 650 miliardi di euro, è di gran lunga il paese più piccolo con l'esperienza, peraltro di grande successo, nella progettazione di moderni caccia, con la famiglia Gripen.
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Bonjour.
Date le difficoltà politiche e industriali nell’attuazione del programma SCAF per le fasi 1 e 2, non mi sorprenderei se le persone di Dassault e il loro carismatico CEO non avessero già considerato la possibilità di sviluppare partner meno costosi e quindi di rally come la Svezia o India (ma qui sto fantasticando un po’….) tra gli altri.
I politici potrebbero infatti trarre ispirazione dalle analisi e dagli articoli presenti su questo sito. Peccato che il signor Lecornu lasci la difesa. Per una volta ne abbiamo avuto uno abbastanza buono che ha fatto il suo lavoro.
Un’ottima idea è la possibilità di sviluppare un aereo monomotore più semplice e meno costoso che consentirebbe sia alla Svezia che alla Francia di conservare tutte le competenze duramente guadagnate nel campo dell’aviazione da combattimento.
Speriamo che i personaggi politici che leggono questi affascinanti articoli sappiano come promuoverli!