Venerdì 13 dicembre 2024

La coscrizione scelta è la soluzione alle difficoltà di reclutamento degli eserciti europei?

Applicata in Norvegia e Svezia, forse presto in Croazia, la coscrizione scelta rappresenta un modo originale di applicare la coscrizione obbligatoria, rispettando tutti i vincoli che si applicano oggi agli eserciti europei.

Poiché incontrano crescenti difficoltà nel mantenere il proprio numero e la minaccia internazionale impone maggiori risorse, questi eserciti devono ora prendere in considerazione tutti i modelli, compresi quelli meno tradizionali, per rispondere alle sfide alla sicurezza che si presentano oggi e che sicuramente aumenteranno domani.

Dalla fine della Guerra Fredda, gli eserciti europei hanno sperimentato una notevole deflazione del personale, molto spesso legata alla fine della coscrizione obbligatoria. Pertanto, gli eserciti francesi passarono da un formato di 562 uomini nel 000, inclusi 280 coscritti, rispetto ai 000 militari attivi oggi. Era lo stesso in tutti gli eserciti europei.

Sulla base dei benefici della Pace, e del venir meno della minaccia sovietica, gli eserciti europei hanno in gran parte posto fine alla coscrizione obbligatoria, allora vissuta come una costrizione inutile, sia dai coscritti che dai soldati. loro stessi.

Esposti a numerose missioni esterne alle quali i coscritti non potevano, per legge, partecipare, e con crediti decrescenti, i soldati stessi favorirono un esercito professionale, di formato ridotto, ma adattato alle missioni grazie alla professionalizzazione e alla maggiore tecnicità dei suoi operatori.

Difficoltà di reclutamento e calo della lealtà, la sfida di mantenere numeri già insufficienti negli eserciti europei

Col passare del tempo, però, due problemi finirono per minare questo modello ragionevole. In primo luogo, la fine della coscrizione ha eroso in modo significativo il mix tra eserciti e società civile, portando ogni anno a una riduzione molto significativa del volume dei candidati.

Riservisti della Guardia Nazionale
La Francia prevede di aumentare il numero delle guardie nazionali da 40 a 000 entro il 80, ma l’obiettivo sarà difficile da raggiungere.

Il problema è tale che, molto spesso oggi, il numero di candidati che semplicemente possiedono le capacità fisiche richieste è inferiore al numero di posti offerti, a volte in modo molto significativo.

Gli eserciti europei, ma anche quelli americani, sono oggi esposti a un crudele dilemma: ridurre i propri criteri di selezione, con il rischio che ciò si ripercuota sull’efficienza operativa, oppure non soddisfare le quote di reclutamento, il che, anche in questo caso, ha ovvie conseguenze operative. conseguenze.

A questo problema già più che grave, dall’inizio degli anni 2010, se ne è aggiunto un secondo, ancora più restrittivo. Apparso nel 2012, con l’avvento al potere di Xi Jinping in Cina e il ritorno di Vladimir Putin al Cremlino, da allora ha continuato a crescere.

I due uomini, infatti, insieme hanno aumentato considerevolmente la potenza militare dei rispettivi paesi, dimostrandosi al tempo stesso sempre più bellicosi sulla scena internazionale, in particolare nei confronti dell'Occidente, come è il caso di Taiwan nel Pacifico, o dell'Ucraina in Europa.

Eserciti in Ucraina
Gli eserciti ucraini hanno dimostrato che i coscritti possono rappresentare una forza armata di prim’ordine, anche contro le forze professionali.

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5 Commenti

  1. Buongiorno,
    Anche se questa soluzione sembra presentare numerosi vantaggi, occorre fare attenzione a che i coscritti scelti dall'esercito non corrispondano ogni volta, come per caso, ai poveri e a coloro che non possono essere potenziati. Forse dovrebbe esserci un sorteggio tra i candidati idonei.
    Cordiali saluti,

    • Guarda quanto è interessante: in Norvegia è l'élite che va a fare il servizio militare. In Francia si teme che siano i poveri... Il fatto di essere scelti (dagli eserciti) tende proprio a garantire che il bacino corrisponda al meglio ai bisogni degli eserciti. Secondo me cercheranno più laureati in informatica, STAPS o infermieri, che giovani con problemi. Detto questo, possiamo anche benissimo immaginare che questo meccanismo possa consentire ad alcuni giovani di riavvicinarsi alla società, sotto forma di servizio militare “differito”, ma solo per quanto riguarda profili che abbiano dimostrato una reale determinazione in questo senso (io sono un fan della cannoniera Yan-Tsé).

  2. Il tuo sito è affascinante. Molti articoli hanno un quadro europeo, un interesse che va oltre i confini della Francia. I tuoi articoli sono tradotti in diverse lingue. Stai considerando uno spazio di dibattito che ti permetta di scambiare opinioni con relatori europei?
    L’Europa della difesa si costruisce nei quartieri generali, ma anche negli scambi che permettono alla società civile di comprendere il dibattito e di assumersene la responsabilità. Tuttavia, fino ad ora, a parte Twitter e i suoi eccessi, difficilmente abbiamo accesso a materiale di prima qualità per il dibattito.
    I vostri articoli non solo riportano i fatti, ma offrono anche una proiezione di ciò che accadrà e sono quindi fonte di ispirazione per le future politiche pubbliche, chiunque sarà eletto. Si prevede che alcune di queste politiche avranno una dimensione europea. Per evocare meravigliosamente il ruolo che la Francia potrebbe svolgere lì e i rischi o le minacce che dovremmo affrontare, siano essi militari o industriali, con una revisione completa della catena dei nostri interessi. Meritano di essere discussi con i relatori francesi ma anche europei, se vogliamo portare avanti il ​​dibattito.
    Ho il sospetto che questa richiesta ecceda ciò che un lettore ha il diritto di aspettarsi, e in ogni caso ti auguro buona fortuna per il futuro.
    Cordiali saluti,

    • Grazie per il commento. Questa è infatti la linea editoriale del sito, che mira ad allargare il dibattito, in Europa e non solo, e soprattutto a lottare contro certe certezze e giudizi affrettati, che inquinano il dibattito.
      Per ora i commenti sono riservati agli abbonati. Ciò è imposto dalla soluzione utilizzata per gestire il sito e impedire la distribuzione di pubblicità agli abbonati. Ci sono però utenti europei che hanno già commentato alcuni articoli, sforzandosi di scriverli in francese. paradossalmente, se lo scrivessero nella loro lingua madre, il loro commento verrebbe automaticamente tradotto in tutte le lingue, tranne il francese, che è la lingua “originale” del sito. Ho sollevato la questione con l'editore della soluzione di traduzione, per vedere se è possibile rimediare.
      Altrimenti gli articoli si discutono su LinkedIn, un ambiente molto più cortese e piacevole rispetto ad altri social network.
      Bien cordialement

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