Al Saudi World Defense Show 2024, russi e cinesi hanno svelato la loro nuova strategia, basata sui caccia stealth FC-31 e Su-75, per cercare di attirare alcuni partner mediorientali e rilanciare così le loro esportazioni aeronautiche militari.
Accompagnate da allettanti promesse in termini di trasferimento tecnologico e di coproduzione industriale, queste due offerte sono progettate per sfruttare la crescente frustrazione dei leader di questi paesi con grandi ambizioni industriali e politiche e mezzi considerevoli per dar loro sostanza.
sommario
I combattenti cinesi e russi faticano a trovare nuovi mercati internazionali
Da diversi anni le vendite di aerei da caccia cinesi o russi sulla scena internazionale sono diventate quasi marginali, visto il successo ottenuto Rafale francesi, e soprattutto gli americani F-16V e F-35.
Pertanto, solo 35 esemplari del Su-24 furono esportati in Cina e forse dall'IranMentre il MIG-35 non riesce a sedurre, lato russo. La situazione è leggermente migliore per Pechino, con il Pakistan che acquista 36 J-10CE, oltre a circa 150 caccia leggeri JF-17 co-sviluppati con la Cina. Il caccia leggero è stato venduto anche al Myanmar (16 unità) e alla Nigeria (8 unità ordinate).
Allo stesso tempo, l'F-35 americano fu acquistato per più di 600 copie sulla scena internazionale, a cui vanno aggiunti più di 300 F-16V e diverse dozzine di F-15. La Francia, da parte sua, ne ha venduti quasi 300 Rafale dal 2015 sulla scena internazionale, molto più dell’export russo e cinese messo insieme.
Questa situazione ovviamente non piace ai leader dei due paesi, mentre l'acquisto di aerei da combattimento costituisce, molto spesso, un legame particolarmente potente tra gli Stati, sia militarmente che politicamente, e questo nel tempo.
Russi e cinesi sfruttano la frustrazione dei clienti dell’industria aeronautica occidentale
Ovviamente russi e cinesi hanno deciso di passare all'offensiva in questo mercato, per riconquistare il posto che spettava loro non molto tempo fa. Per fare ciò, i due paesi si affidano alla stessa strategia, anche se i dispositivi coperti sono abbastanza diversi.
Si basa su un prodotto di punta particolarmente interessante, in questo caso il caccia bimotore FC-31 Gyrfalcon, recentemente annunciato come venduto al Pakistan dalla Cina, e il monomotore russo Su-75 Checkmate stealth, due velivoli che pretendono di appartenere alla famosa quinta generazione.
A queste offerte già attraenti si aggiunge in entrambi i casi un approccio industriale particolarmente flessibile, che mette in luce importanti coproduzioni e numerosi trasferimenti tecnologici. Argomentazioni che sappiamo essere efficaci, in particolare nei confronti di alcuni paesi della bolla mediorientale come l’Arabia Saudita e l’Egitto, che hanno fatto dello sviluppo della loro industria della difesa una questione strategica.
Infine, queste offerte beneficiano di un effetto lente di ingrandimento particolarmente efficace, legato ai ripetuti rifiuti e difficoltà da parte dei paesi occidentali, legati alla vendita di dispositivi avanzati a questi paesi. Ricordiamo che Washington si è sempre fermamente rifiutata di vendere i suoi F-35 all'Arabia Saudita, all'Egitto, al Qatar o agli Emirati Arabi Uniti, provocando un profondo sentimento di frustrazione da parte di questi paesi nei confronti di Washington.
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