L'affermazione secondo cui Astana e Parigi avrebbero aperto una discussione in merito'acquisizione di combattenti Rafale per l'aeronautica militare del Kazakistan, è stata smentita in una memoria pubblicata dall'agenzia Tass. Ma se le prime informazioni invitavano alla cautela, la smentita, diffusa dall'agenzia di stampa russa, fa altrettanto.
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Alcuni giorni fa, informazioni inizialmente pubblicate dal sito online dell’intelligence, riferivano che la Francia aveva aperto trattative con le ex repubbliche dell’Asia centrale, Kazakistan e Uzbekistan, riguardo alla possibile acquisizione di combattenti Rafale modernizzare le rispettive flotte di caccia.
In un primo momento sorprendente, ciò è stato poi confermato dal serissimo e ben informato Michel Cabirol del sito economico latribune.fr, aggiungendo che la questione era stata sollevata direttamente dal presidente francese Emmanuel Macron. in occasione della sua tournée ufficiale in Asia Centrale all'inizio di novembre.
La sorprendente smentita pubblicata dall'agenzia Tass
Questa informazione è stata smentita oggi, riguardo al Kazakistan. Non ad Astana o attraverso i servizi del presidente Tokaiev, ma dall'agenzia russa TASS, citando Yerzhan Nildibayev, comandante in capo della difesa aerea kazaka e anche capo del dipartimento per l'approvvigionamento di armi del paese.
Secondo l'agenzia russa, il funzionario kazako ha negato che siano in corso trattative tra il suo Paese e la Francia per l'acquisizione di caccia. Rafale, considerato troppo costoso. Ha inoltre precisato che Astana resta allineata all'intenzione di acquisire una decina di caccia Su-30SM dalla Russia, proprio per modernizzare le sue forze aeree.
È vero che il caccia pesante russo è molto meno costoso del Rafale Francese, con un prezzo medio all'esportazione che va dai 40 ai 50 milioni di dollari, la metà del caccia francese. Ma se le prime informazioni potevano sollevare alcuni interrogativi, la smentita, pubblicata dall'agenzia Tass, ne solleva ancora di più.
Quindi, secondo il tribuno, tutto indicava che le discussioni su questa possibilità si svolgevano al massimo livello politico dello Stato. Mentre per smentirlo, l'agenzia di stampa russa ha potuto citare soltanto una persona operativa che, pur gestendo le acquisizioni kazake, avrebbe potuto benissimo essere esclusa a questo livello dalle discussioni.
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