Di fronte alla necessità di aumentare la massa degli eserciti europei, si contrappongono due modelli: quello della coscrizione obbligatoria e quello della guardia nazionale. Ognuno di essi offre i propri vantaggi, ma anche vincoli significativi. In questo articolo studieremo questi due approcci, per cercare di determinare quale sarebbe più efficace in Europa, nell’attuale contesto di sicurezza.
sommario
Se tradizionalmente, durante la Guerra Fredda, quasi tutti gli eserciti europei si erano rivolti alla coscrizione obbligatoria, negli anni ’90 e 2000 la maggior parte di essi ha scelto la professionalizzazione.
Si trattava allora di rispondere contemporaneamente al calo delle tensioni in Europa e di adattarsi alle esigenze di proiezione di potere e di impegno a distanza di questi anni, per le quali gli eserciti di leva erano inadatti.
Il ritorno dei rischi di grandi conflitti nel vecchio continente, così come in Medio Oriente e nell’Asia-Pacifico, ha trasformato notevolmente la natura stessa delle missioni a cui questi eserciti dovranno rispondere negli anni a venire.
Il ritorno del dibattito sulla coscrizione obbligatoria per aumentare la massa degli eserciti
Allo stesso tempo, la guerra in Ucraina ha minato la percezione, pur molto radicata, della superiorità operativa e dottrinale degli eserciti esclusivamente professionali, che soffrono di un deficit di massa e di resilienza, che oggi sappiamo essere il più problematico, mentre i conflitti possono estendersi nel tempo.
L’aumento delle dimensioni degli eserciti professionali, che potrebbe essere considerata la soluzione preferenziale a queste esigenze, è molto difficile da attuare.
Non solo i costi per gli Stati sarebbero considerevoli, ma le difficoltà che gli eserciti occidentali incontrano oggi in termini di reclutamento e mantenimento, rendono obsoleta questa ipotesi.
Non sorprende quindi affatto che la questione del ritorno alla leva militare entri nuovamente nel dibattito pubblico e politico. Su questo argomento, l’ex primo ministro francese, Edouard Philippe, ha apertamente posto l’argomento come un potenziale perno nelle elezioni presidenziali del 2027.
Sorprendentemente, il probabile futuro candidato ha posto la domanda solo dal punto di vista delle questioni di difesa, e ha respinto le considerazioni politiche che, però, spesso inquinano il dibattito, considerando che la coscrizione sarebbe un fantasioso rimedio alle tensioni sociali del Paese.
Poiché la coscrizione è stata la base della deterrenza convenzionale europea, sia per i paesi dell’Europa occidentale appartenenti alla NATO, sia per i paesi dell’Europa orientale aderenti al Patto di Varsavia, durante la guerra fredda, è naturale che l’ipotesi sia favorita da politici che hanno conosciuto e l'ho sperimentato personalmente.
La Guardia Nazionale, un modello vincente per rafforzare gli eserciti
Esiste però un secondo modello, pensato per rispondere ai problemi dell’impegno di massa e a lungo termine, attuato nientemeno che dalla forza militare più potente del pianeta, gli Stati Uniti.
Al di là dell'Atlantico, infatti, la coscrizione obbligatoria è stata introdotta solo in via eccezionale e sempre parziale. Gli eserciti americani possono, infatti, contare su una potentissima Guardia Nazionale, una forza operativa di riserva diretta direttamente dagli Stati e coordinata dagli eserciti federali.
Oggi la Guardia Nazionale degli Stati Uniti è una delle forze militari più grandi del pianeta, con quasi 500 uomini, 000 divisioni di fanteria, 8 brigate di supporto o specializzate e decine di migliaia di veicoli corazzati, elicotteri e aerei da combattimento, compresi quelli più moderni. come l'F-62A.
È quindi opportuno, per avere una comprensione globale di questo problema che si trova ad affrontare oggi tutti gli eserciti europei, valutare le caratteristiche, i punti di forza e i vincoli di questi due approcci, per determinare quale sia meglio in grado di rispondere alle sfide di difesa del passato. continente negli anni e nei decenni a venire.
Guardia Nazionale vs Coscrizione: quale modello scegliere?
Probabilmente è nell’ambito delle capacità operative che i due approcci differiscono in modo più radicale, poiché la loro natura e struttura sono così opposte.
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