A causa della mancanza di lungimiranza, le scorte europee di armi a sostegno dell’Ucraina sono gravemente esaurite

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Dopo la Polonia, tocca a Italia e Gran Bretagna mettere in guardia dall'esaurimento delle scorte europee di armi potenzialmente trasferibili all'Ucraina, mentre il conflitto non accenna a finire. Le prospettive si fanno quindi ancora più cupe per Kiev, mentre Mosca si mostra, non senza ragione, più fiduciosa che mai nel successo della sua operazione militare. Tuttavia, per paesi come la Francia e la Gran Bretagna permangono alcune possibilità di invertire il corso mortale degli eventi.

L’esaurimento delle scorte di armi europee: una situazione prevedibile ma ignorata

Lo scorso gennaio, Meta-Defense ha pubblicato un articolo che va contro l'idea generale, evidenziando il ruolo decisivo che il rinnovamento della produzione industriale per la difesa russa avrebbe avuto, nei mesi a venire, nel prosieguo del conflitto.

Una minaccia identificata da gennaio 2023

Al di là degli effetti futuri dell’attività delle grandi compagnie di difesa russe come lo specialista dei carri armati Uralvagonzavod, l’articolo evidenzia una grave debolezza nel sistema di sostegno attuato dall’Occidente, e in particolare dagli europei, nel sostegno all’Ucraina.

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Questi, infatti, trasferirono allora, e ancora oggi, equipaggiamenti prelevati dalle scorte dell'esercito, il più delle volte equipaggiamenti prossimi alla declassificazione.

Uralvagonzavod
La produzione industriale russa rappresenta oggi l’unico punto di svolta rilevante nel contesto del conflitto in Ucraina.

Queste scorte, che hanno consentito alle cancellerie occidentali di rispondere rapidamente alle esigenze espresse da Kiev, erano d'altronde, e ovviamente, limitate.

L’articolo concludeva che per sostenere la situazione di stallo con la Russia, era quindi essenziale che gli europei mettessero in atto una strategia industriale speculare a quella applicata da Mosca, che consentisse di fornire agli eserciti ucraini i materiali necessari per compensare l’ascesa del potere progressista. degli eserciti russi sostenuti dalla propria industria della difesa.

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Sfortunatamente per Kiev, gli europei non hanno mai preso la misura del rischio e dei problemi. Quel che è peggio, nelle cancellerie occidentali si è gradualmente diffusa la sensazione che gli eserciti russi fossero così indeboliti che non avrebbero più rappresentato una potenziale minaccia per molti anni.

Gli europei, tra passività ed eccesso di fiducia

Infatti, a parte alcuni paesi dell’Est e del Nord Europa, molti paesi europei sono tornati alle ambizioni espresse pochi mesi prima di dotarsi nuovamente di una forza armata convenzionale, dimensionata ed equipaggiata per l’ipotesi di un grande combattimento in Europa.

Inoltre, nessuno di questi paesi si è impegnato, individualmente o collettivamente, a impiegare mezzi industriali atti a controbilanciare l’industria della difesa russa e la strategia a medio termine di Mosca per abbattere l’Ucraina.

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T-90 distrutto in Ucraina
Le immagini della distruzione delle attrezzature russe in Ucraina e i discorsi talvolta eccessivamente trionfalistici pronunciati sull’argomento hanno erroneamente convinto gli europei della debolezza degli eserciti russi.

Infine, Kiev vive ora sotto la minaccia del possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca nel 2025, così come quella di un blocco al Congresso da parte dei rappresentanti repubblicani che potrebbe congelare rapidamente gli aiuti americani all’Ucraina.

È in questo contesto già molto preoccupante che diversi annunci provenienti dalle capitali europee hanno recentemente ulteriormente oscurato il quadro.

Le scorte di armi trasferibili all'Ucraina si stanno esaurendo in Polonia, Italia e Gran Bretagna

Già qualche settimana fa, Varsavia ha annunciato che da quel momento in poi non sarà più in grado di fornire armi all’Ucraina, avendo svuotato le sue scorte al livello minimo per mantenere la propria difesa.

All’inizio di ottobre è stata la volta del Ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, per avvisare dell'esaurimento delle scorte di armi mobilitato per sostenere l’Ucraina. Secondo lui, l'Italia ha fatto “tutto il possibile” per sostenere Kiev, e non è più stata in grado di trasferire nuove attrezzature senza, ancora una volta, minacciare la difesa del Paese.

Lo stesso giorno, il quotidiano britannico Il Telegraph ha citato una fonte “ufficiale, ma anonima”., che ha detto sostanzialmente la stessa cosa del ministro italiano, cioè che anche gli eserciti britannici hanno trasferito tutto l'equipaggiamento che potevano agli eserciti ucraini, e ora non hanno più scorte mobilitabili per continuare a farlo.

Iniziative ucraine per cercare di compensare l’esaurimento occidentale

Nonostante le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron al vertice di Grenada, sembra che gli europei stiano raggiungendo più rapidamente i limiti delle loro scorte, se non della volontà dichiarata di sostenere l’Ucraina.

macron zelensky Grenada 2023
La fiducia espressa da Emmanuel Macron nei confronti del suo omologo ucraino Volodymyr Zelenskyj riguardo al sostegno europeo all’Ucraina sembra essere dissociata dalle realtà industriali del vecchio continente.

LOGO meta difesa 70 Conflitto russo-ucraino | Alleanze militari | Analisi della difesa

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