La Polonia agisce come una lepre in Europa in termini di sforzo di difesa e modernizzazione delle forze armate polacche negli ultimi anni, e più in particolare dall'inizio dell'aggressione russa contro l'Ucraina. Anche prima dell'attacco a Kiev, Varsavia era già tra gli ottimi studenti della NATO in quest'area, con uno sforzo difensivo del 2,5%, cedendo solo a Stati Uniti e Grecia in quest'area.
Da allora, le autorità polacche hanno fatto della costruzione degli strumenti militari del paese un importante obiettivo strategico, mirando rapidamente a uno sforzo di difesa superiore al 3,5% del PIL e moltiplicando annunci e acquisizioni di contratti.
Uno sforzo senza precedenti per le forze armate polacche
Va detto che questi annunci possono impressionare, con l'ambizione di passare da 4 a 6 divisioni meccanizzate entro il 2035, l'acquisizione di 1350 carri armati M1 Abrams e K2, 1400 veicoli da combattimento di fanteria Borsuk, 96 elicotteri anticarro Apache o quasi 700 155 mm K9 e cannoni semoventi Krab e altrettanti HIMARS e K239.
Nel settore aereo, oltre all'acquisizione di 34 F-35A annunciata nel 2019, la Polonia ha acquisito 50 caccia leggeri FA-50 sudcoreani e occhi insistenti sul KF-21 Boramae dello stesso costruttore, con un calendario annunciato per il 2026. In campo navale è iniziata questa settimana la costruzione della prima fregata del programma Miecznick, mentre la Programma sottomarino ORKA è stato riavviato.
Anche il settore spaziale è stato rilevato da Varsavia, con l'ordine, lo scorso dicembre, di due satelliti di osservazione militare dell'Airbus DS francese. Tutto, infatti, fa pensare che le armate polacche diventeranno negli anni a venire un formidabile strumento militare, in grado di contenere quasi da sole la minaccia russa che non mancherà di riemergere una volta terminato il conflitto in Ucraina.
Possiamo anche pensare che le recenti rinunce degli europei occidentali sul tema dell'addensamento delle capacità ad alta intensità dei loro eserciti, siano in parte legate alla certezza che Varsavia costituirà uno spalto invalicabile per gli eserciti russi negli anni a venire.
Tensioni delle risorse umane
Tuttavia, come i loro omologhi occidentali, anche gli eserciti polacchi sembrano incontrare notevoli difficoltà nel campo delle risorse umane, minacciando potenzialmente lo straordinario strumento progettato dal governo.
secondo un articolo pubblicato dal sito polacco di informazione sulla difesa Defense24.pl, gli eserciti polacchi si troverebbero infatti ad affrontare notevoli tensioni in quest'area, legate non a difficoltà di reclutamento come in Europa occidentale o negli Stati Uniti, ma alla lealtà dei suoi dirigenti.
Così, secondo l'articolo, alcuni alti dirigenti, ufficiali ma anche sottufficiali, che oggi costituiscono la spina dorsale della catena dirigenziale dell'esercito, affrettano il loro pensionamento, mettendo a rischio la piramide dell'età e del servizio consustanziale di ranghi di un esercito efficace.
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[…] La modernizzazione renderebbe quindi l’esercito di terra polacco il più potente d’Europa. Il sito Méta Défense evidenzia così lo “spettacolare rafforzamento delle capacità degli eserciti polacchi, che […]
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