Veloce, agile, potente e ben armato, l'antenato del Rafale, il Mirage III è senza dubbio una leggenda dell'aviazione da caccia militare nel mondo. Nelle mani dei piloti israeliani, il caccia monomotore ad ala delta di Dassault Aviation vinse contro MiG e cacciatori arabi durante le guerre dei Sei Giorni e dello Yom Kippur.
Ha svolto un ruolo decisivo nella vittoria dello Stato ebraico durante questi due conflitti, adornando l'aereo con un'aura di efficienza e prestazioni che ha costruito il suo successo di esportazione con 1400 aerei costruiti (Mirage III e V), e che ha imposto i caccia Dassault Aviation mercato internazionale da diversi decenni.
Il Mirage III/V venne quindi esportato in 13 paesi, il suo successore, il Mirage F1 in 10 paesi, e il Mirage 2000 in 8 paesi. Ognuno di questi velivoli conservava i principali vantaggi del Mirage III, ovvero elevate prestazioni per un velivolo compatto ed economico da acquistare e implementare rispetto alla maggior parte degli aerei americani, come l'F-100 Super Sabre e l'F-104 Starfighter per il Mirage III, all'F-4 Phantom II per il Mirage F1.
Il Mirage 2000 si è confrontato con Tornado, F-15 e F-18 per il 2000, anche se questi ultimi due hanno risentito dell'arrivo dell'americano F-16 Falcon, concepito appunto come caccia leggero ed economico come i cacciatori francesi, e non nella tradizionale tendenza anglosassone.
Con l' Rafale, Dassault Aviation ha corso un rischio significativo, prendendo di mira non il suo campo preferito, i caccia monomotore ad alte prestazioni, ma un versatile caccia bimotore, un campo in cui gli americani e gli inglesi si erano affermati in Occidente per diversi decenni, con l'F-4 Phantom poi l'F-14, l'F-15, il Tornado e l'F-18, e man mano che si svilupparono nuovi modelli di questo tipo con l' Typhoon del consorzio Eurofighter, l'F-22 della Lockheed-Martin e l'F/A-18 E/F Super Hornet della Boeing.
Dopo quasi due decenni di magra segnati da clamorosi fallimenti nelle esportazioni contro l’F-16 (Marocco), l’F-35 (Paesi Bassi, Danimarca) e persino lo svedese Gripen (Brasile), la Rafale è riuscito finalmente a convincere i suoi primi tre clienti esportatori nel 2015, l'Egitto per 24 aerei, il Qatar per 24 aerei (+12 opzioni esercitate nel 2017) e l'India con 36 aerei.
Ma la vera consacrazione per il Rafale è arrivato nel 2021, quando Grecia (18+ 6 dispositivi), Croazia (12 aerei), Egitto (30 aerei) et gli Emirati Arabi Uniti (80 aerei) annunciato i loro ordini, seguito nel 2022 dall'Indonesia (42 aerei), rendendo il caccia francese il più grande successo di esportazione della sua generazione, superando di gran lunga il Typhoon, Super Hornet, Eagle II e Su-35, e trasformando quello che è stato a lungo percepito, anche in Francia, come un costoso fallimento, in un vero successo internazionale.
Altri paesi sono in trattativa con Dassault Aviation per nuovi ordini, anche se il produttore francese ha imparato da questi fallimenti, e rimane particolarmente discreto sull'argomento.
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