Pochi giorni fa, Dassault Aviation ha confermato che le trattative con Airbus DS sul tema della condivisione industriale attorno al programma SCAF erano effettivamente andate a buon fine e che il programma era ora pronto per iniziare la fase 1B della progettazione del dimostratore. Sebbene questo annuncio sia stato accolto come dovrebbe essere da Parigi, Berlino e Madrid, è il risultato di un evidente ammorbidimento delle posizioni tedesche, che improvvisamente ha accettato le linee rosse tracciate da Dassault Aviation, in particolare in termini di pilotaggio del primo pilastro, colui che deve progettare con precisione l'aereo da combattimento NGF e i suoi comandi di volo. A prima vista, si potrebbe pensare che pressioni politiche esercitate dai due governi, e le agenzie di armamento su entrambe le sponde del Reno, furono all'origine di questo sviluppo. Ma i recenti avvenimenti hanno portato alla luce un'altra ipotesi, tutt'altro che priva di senso.
In effetti, da diversi mesi, Londra e Roma avevano intrapreso uno sforzo importante per riunire il programma FCAS e il caccia Tempest, durante lo SCAF e l'NGF, con il programma FX sviluppato dal Giappone. Gli accordi erano già stati conclusi alcuni mesi fa sul propulsore dell'aereo giapponese, che doveva prendere in prestito il motore a turbogetto sviluppato da Rolls-Royce per il Tempest, così come altri ponti tecnologici tra i due programmi. Ma nelle ultime settimane è emersa una nuova ipotesi che si fa sempre più pressante, fondendo i due programmi rendendo il giapponese FX e l'italo-britannico Tempest lo stesso dispositivo. E mentre Parigi, Berlino e Madrid hanno annunciato l'accordo che consentirà allo SCAF di ripartire, Londra, Roma e Tokyo hanno annunciato, lo stesso giorno, che presto, forse questa settimana, verrà firmato un accordo per la fusione dei due programmi FCAS e FX .
Tuttavia, dall'annuncio quasi simultaneo del lancio dei programmi SCAF e FCAS nel 2017, molte voci, sia all'interno della Luftwaffe che del Bundestag, si sono levate a favore di rammarico che il programma è comune, o anche per una nuova partnership con Gran Bretagna e Italia, come è avvenuto per il Tornado e il Typhoon, piuttosto che con la Francia. Questa ipotesi è stata sistematicamente esclusa ufficialmente dalle autorità tedesche, poiché Berlino non voleva costruire il suo nuovo apparato con Londra dopo la Brexit, ma anche ai massimi livelli statali si è regolarmente menzionata l’ipotesi di una svolta di Berlino verso l’Italia-britannica, se il programma SCAF con la Francia dovesse fallire. In altre parole, per Berlino il FCAS rappresentava un perfetto piano B nei confronti dello SCAF e consentiva alle aziende tedesche di occupare una posizione forte durante i negoziati con le loro controparti francesi.
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