LPM 2023: la Francia vuole dare alle sue Forze Armate i mezzi necessari per far fronte alle nuove minacce

Dopo l'elezione di François Hollande a Presidente della Repubblica nel 2013, il nuovo governo di Jean-Marc Ayrault si è impegnato a progettare una nuova legge di programmazione militare, con l'obiettivo chiaramente dichiarato di ridurre al minimo indispensabile la spesa militare in questo settore. È in questo contesto che i servizi del Ministero delle Finanze di Bercy si sono impegnati a proporre il famoso "Piano Z", volto a limitare le forze armate francesi a un corpo di spedizione di 60.000 uomini per le operazioni esterne, e a scoraggiare il trattamento delle minaccia poi percepita come particolarmente diffusa, nonostante i numerosi allarmi che mostravano dal 2008 che la Russia, ma anche la Cina, la Turchia o l'Iran, stavano seguendo traiettorie conflittuali. Ci volle poi tutto il peso politico del ministro della Difesa Jean-Yves Le Drian, e una delle posizioni più ferme dei 4 capi di stato maggiore dell'epoca, per far rinunciare ai loro obiettivi Bercy e Jean-Marc Ayrault. Sebbene il budget degli eserciti non sia cresciuto in questo quinquennio e il formato degli eserciti sia stato rivisto al ribasso, l'azione congiunta dei capi degli eserciti ha permesso di limitare notevolmente i danni mantenendo un formato di esercito globale, anche se alcuni dei suoi componenti sono stati ridotti al solo mantenimento delle abilità.

È in particolare grazie alla loro caparbietà e alla loro determinazione che Emmanuel Macron e Florence Parly hanno potuto lanciare, dal 2017, una traiettoria di bilancio per riparare gli eserciti, perché c'era ancora qualcosa da riparare? La rigorosa applicazione della Legge di Programmazione Militare 2019-2025 ha portato il budget delle Forze Armate a 41 miliardi di euro nel 2022, contro i 32 miliardi di euro del 2016, ovvero un aumento di quasi il 30% in 5 anni. Mentre il nuovo ministro delle Forze armate Sebastien Lecornu si è impegnato a progettare una nuova legge di programmazione militare per il periodo 2023-2029 al fine di rispondere al rapidissimo deterioramento dei problemi di sicurezza, anche in Europa, sembra che una nuova fede, e nonostante le conseguenze che si possono immaginare se il Piano Z fosse stato attuato nel 2013, Bercy intende fare da arbitro contro le ambizioni di bilancio annunciate dall'Hotel de Brienne, ma in modo radicalmente diverso.

C'è voluta tutta la determinazione di JY LeDrian e dei 4 capi di stato maggiore nel 2013 per prevenire l'affondamento di bilancio degli eserciti francesi

Infatti, Sebastien Lecornu e il Ministero delle Forze Armate stanno attualmente lavorando su una traiettoria complessiva di 400-410 miliardi di euro nel periodo 2023-2029, ovvero una media di 57-58 miliardi di euro/anno, ovvero un aumento di € 16 miliardi/anno e quasi il 40% rispetto al budget 2022. Bercy, dal canto suo, resta accampato su una spesa complessiva di 377 miliardi di euro nello stesso periodo, ovvero un budget medio di 53 miliardi di euro all'anno e un aumento contenuto a 12 miliardi di euro e il 31% all'anno. Una volta recepito in un aumento lineare dei crediti, il Ministero delle Forze Armate punterebbe a un budget delle Forze Armate di 73 miliardi di euro nel 2029, ovvero uno sforzo di difesa del 2,7% (il valore consigliato in molte occasioni nei nostri articoli), mentre Bercy vorrebbe limitare questo obiettivo a 65 miliardi di euro nel 2029 e uno sforzo di difesa del 2,4%. C'è da riconoscere che la proposta di Bercy avrebbe probabilmente deliziato tutti i militari solo pochi anni fa, mentre la traiettoria proposta dal Ministero delle Forze Armate risponde proprio alle esigenze delle Forze armate tenendo conto delle realtà oggettive francesi. Tuttavia, la traiettoria proposta dall'Hotel de Brienne offrirebbe molteplici opportunità alla Francia, sia in Europa che nel mondo.


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