Dopo il discorso di Vladimir Putin sui canali pubblici russi questa mattina, un grande fermento ha catturato i media europei e, di conseguenza, l'intera opinione pubblica. Di fronte a quella che appare ogni giorno sempre piรน come unโimpasse operativa, il presidente russo ha annunciato 3 misure chiave per cercare di volgere la situazione a suo vantaggio in Ucraina e in Europa. Questa dichiarazione pubblica del presidente russo, sostenuta pochi minuti dopo dal ministro della Difesa, Sergey Choigou, ha portato la guerra iniziata il 24 febbraio a una nuova fase, sollevando lo spettro di una guerra totale e nucleare in Europa. Tuttavia, รจ necessario avere una percezione globale della materialitร di questi annunci e minacce, cosรฌ come della loro articolazione tra loro e con la realtร esistente, per comprenderne lo scopo.
In primo luogo, Vladimir Putin ha annunciato una mobilitazione parziale, ovvero 300.000 uomini, per rafforzare il sistema militare in Ucraina, tra uomini dai 18 ai 65 anni con status di riservisti e con esperienza militare, anche a distanza. In seguito a questo annuncio presidenziale, Sergei Choigou ha precisato che solo una parte di questi 300.000 uomini sarร effettivamente mobilitata a breve termine e che i casi saranno studiati individualmente in ciascun Oblast. Da questa mattina, perรฒ, tutti i voli in partenza dagli aeroporti russi diretti in Turchia, Azerbaigian o Bielorussia sono stati presi d'assalto da molti giovani russi che temevano di essere mobilitati. Resta il fatto che anche unโapplicazione parziale della mobilitazione parziale costituisce una sfida molto difficile per gli eserciti russi, che attualmente non dispongono delle attrezzature necessarie per armare ed equipaggiare queste forze ausiliarie, suggerendo che esse potrebbero avere un ruolo di sicurezza e di controllo territoriale, piuttosto che rafforzare le unitร di prima linea.
Il secondo annuncio di Vladimir Putin riguarda l'organizzazione alla fine della settimana di un "referendum di autodeterminazione" nei 4 oblast parzialmente controllati dalle forze russe, ovvero l'Oblast di Kherson, Zaporizhia, Donetsk e Luhansk. Come quello organizzato in Crimea in seguito allโintervento delle forze speciali russe nel 2014, lโobiettivo qui รจ quello di contrastare, dal punto di vista della legge russa, e quindi dellโopinione pubblica del paese, lโattaccamento di questi territori alla Russia, in modo da di conferire loro lo stesso status di tutti i territori russi, in particolare per quanto riguarda la possibilitร di ricorrere all'intero arsenale militare russo per proteggere l'integritร territoriale del Paese. Il fatto che questi referendum non siano riconosciuti dalla comunitร internazionale non ha alcuna influenza sullโobiettivo qui perseguito da Vladimir Putin.
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