Quando nel settembre 2021 le autorità australiane hanno annunciato l'annullamento del programma SEA 1000 per la progettazione e la produzione locale di 12 sottomarini d'attacco di classe Attack a propulsione convenzionale da parte del gruppo navale francese, le relazioni tra Parigi e Canberra sembravano essersi deteriorate da molto tempo . Tuttavia, meno di un anno dopo, la stampa francese e quella australiana menzionarono, senza troppa convinzione è vero, la possibilità per la Francia di offrire all'Australia la vendita di 4 sottomarini in modo da consentire alla Royal Australian Navy di avere una soluzione provvisoria tra il ritiro dei 6 sottomarini di classe Collins in servizio da più di 20 anni, e l'arrivo dei primi sottomarini d'attacco nucleare australiani che devono essere sviluppati nell'ambito dell'alleanza Aukus che riunisce Canberra, Washington e Londra. Questa ipotesi, che a prima vista può sembrare folle, potrebbe però avere molta più materialità di quanto sembri.
Inutile ripercorrere le vicende che si sono susseguite tra l'annuncio da parte del premier australiano Scott Morrison della risoluzione del contratto, e l'incontro a fine giugno tra il suo successore Anthony Albanese e il presidente francese Emmanuel Macron, per in occasione del rinnovamento delle relazioni franco-australiane. La decisione brutale di Morrison diede infatti luogo a scambi ingloriosi tra Parigi e Canberra, che cristallizzarono l'opinione pubblica che già da molti mesi si nutriva di informazioni più o meno false. Tuttavia, Scott Morrison aveva appena lasciato la Loggia che il suo successore iniziò a risolvere la difficile questione del risarcimento dovuto al Naval Group per la fine del programma. Un mese dopo, è venuto a incontrare la sua controparte francese per fare piazza pulita di questo evento, mentre Emmanuel Macron è atteso per una visita ufficiale in Australia prima della fine dell'anno.
Anche se Parigi e Canberra stanno normalizzando le loro relazioni, l'acquisizione di sottomarini francesi come soluzione temporanea potrebbe apparire incongrua, soprattutto perché l'opinione pubblica australiana è stata inondata di critiche sulla conduzione del programma Attack di Naval Group dal 2015, con in particolare faraonico sforamenti di bilancio ampiamente commentati, anche in parlamento australiano, scadenze prorogate e impegni non mantenuti in termini di produzione locale. La scelta, infatti, di Francia e Naval Group per la produzione dei sottomarini di riserva sembra molto improbabile, e anche politicamente molto rischiosa per il nuovo Primo Ministro, tanto più che a Canberra vengono proposte altre soluzioni, provenienti da Germania, Svezia e più recentemente Corea del Sud. È proprio in questo contesto che a Il promemoria riservato scritto dall'ex vice segretario alla Difesa australiano Kim Gillis è stato rilasciato di nascosto. E questa descrive una realtà completamente diversa da quelle che sono state distillate all'opinione pubblica australiana in 4 anni.
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