Al Salone dell'Aeronautica di Parigi 2019, il modello presentato dalla Turchia del programma TF-X puntare a sviluppare un nuovo velivolo da combattimento medio con caratteristiche vicine alla 5a generazione, aveva fatto scalpore, soprattutto perché allora sembrava molto più realizzato di quello presentato con grande clamore da Francia, Germania e Spagna riguardo al programma FCAS. Tuttavia, tra le conseguenze della crisi del Covid, e soprattutto le sanzioni occidentali contro Ankara a seguito degli interventi turchi in Siria e Libia, le sue provocazioni nel Mediterraneo orientale, e soprattutto l'acquisizione di una batteria S-400 dalla Russia, ha inferto un duro colpo alle ambizioni industriali della difesa del paese e il suo Presidente RT Erdogan. Quest'ultimo ha infatti fatto del rilancio dell'industria della difesa turca un indicatore politico della sua azione. Diversi importanti programmi sono stati quindi gravemente handicappati, in particolare a causa del rifiuto delle società europee e americane di fornire sistemi di motorizzazione, sia per le fregate e corvette del programma MILREM, gli elicotteri T-129 e T-629, il carro armato Altay nonché il programma di punta di questo sforzo, il TF-X.
Inizialmente, i prototipi del nuovo caccia dovevano essere equipaggiati con motori turbogetto F-110 dell'americana General Electric, identici a quello che equipaggia gli F-16 Block 50 che equipaggiano l'aeronautica turca e che sono stati prodotti localmente su licenza da 30 anni dalla ditta TUSAS. Per la propulsione dei velivoli di serie è stato preso in considerazione anche l'F-110, ma Ankara si è rivolta nel 2015 anche alla britannica Rolls-Royce per la produzione locale con il trasferimento tecnologico di un turbogetto derivato dall'Eurojet EJ-200 -A1 che equipaggia gli Eurofighter Typhoon. Tuttavia, nel 2017, ben prima delle sanzioni occidentali, le trattative tra il produttore di motori britannico e la Turchia furono abbandonate, poiché le posizioni dei due protagonisti furono ritenute troppo distanti per avere successo. Le sanzioni di Ankara alla fine del 2019, in particolare nei confronti dei turboreattori americani, hanno messo fine al programma TF-X, e anche se le autorità turche hanno annunciato pubblicamente che potrebbero rivolgersi ad altri partner, come la russia, la realtà era molto più vincolante. In questo contesto, la guerra in Ucraina ha permesso ad Ankara di sbloccare la situazione.
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