Tra missili e munizioni erranti, l'israeliano Rafael presenta il suo nuovo Spike NLOS con una gittata di 50 km

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Alla fine della Guerra Fredda, il mercato occidentale dei missili anticarro era nelle mani degli Stati Uniti con il TOW della Hughes Aircraft e l'arrivo del missile Hellfire della Lokheed-Martin, e dall'Europa con l'HOT e lo stesso effettiva fanteria MILANO sviluppata da Euromissiles. Ma con la fine della minaccia sovietica, americani ed europei hanno notevolmente abbassato i loro investimenti in quest'area, aprendo la strada all'emergere di altri attori del pianeta. E in quest'area, l'israeliano Rafael ha indiscutibilmente raggiunto la quota di mercato più ampia con la sua gamma di missili anticarro SPIKE. Apparso all'inizio degli anni '80 in maniera confidenziale per soddisfare le esigenze degli eserciti israeliani, lo SPIKE era inizialmente un missile di 4a generazione dotato di un cercatore a infrarossi come l'American Javelin, e quindi in grado di dirigere autonomamente una volta lanciato verso il proprio bersaglio, a differenza di la MILANO, TOW o HOT che doveva comunque essere guidata da un operatore.

Oggi la famiglia di missili SPIKE, che comprende più di una dozzina di varianti, si è guadagnata la parte del leone degli eserciti occidentali, ed è esportata in più di trenta forze armate in tutto il mondo, di cui più di venti appartenenti alla NATO, in particolare grazie al creazione della joint venture EuroSpike tra Rafael e le tedesche Diehl Defense e Rheinmetall Defense Electronic, ciascuna delle quali possiede il 40% delle azioni del gruppo. Questa scelta di Berlino a favore della cooperazione con Israele è stata con dispiacere di Francia e MBDA che hanno poi continuato a promuovere MILAN e HOT in versioni evolute ma ancorate a una generazione precedente. La rottura è ormai così completa in quest'area tra Parigi e Berlino che nell'ambito del programma Tiger III, al quale la Germania non aveva poi confermato la propria partecipazione, Berlino ha annunciato nel 2019 di voler equipaggiare le proprie Tiger con missili Spike e non con i nuovo missile MHT recentemente designato Akéron dalla MBDA europea. È vero che tecnologicamente parlando, tutto si oppone a questi due missili, lo Spike NLOS (No Line of Sight) e il suo cercatore a infrarossi essendo in grado di raggiungere obiettivi a 50 km, dove l'MHT, guidato attraverso una fibra ottica per mantenere la nozione di uomo nel circuito, ha solo un raggio di 8 km.

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Lo Spike equipaggia molti eserciti europei, in particolare nell'Europa orientale e settentrionale.

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