L’aggressione russa contro l’Ucraina ha mandato in frantumi molte certezze in Europa riguardo alla realtà della sicurezza del vecchio continente. Il paese che oggi è più duramente colpito da questi cambiamenti non è altro che quello che il 27 febbraio, appena 4 giorni dopo l’inizio dell’offensiva russa, ha annunciato il cambiamento più radicale della propria politica, abbandonando 30 anni di soft-power. e OstPolitik per misure spettacolari volte a modernizzare e rafforzare le sue forze armate, con una dotazione immediata di 100 miliardi di euro e un budget annuale che sarà portato oltre il 2% del PIL richiesto dalla NATO dal 2014, rispetto all’1,53% di oggi. Se Berlino rimane ancora molto dipendente economicamente da Mosca, in particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, questo cambiamento radicale negli sforzi di difesa cambierà profondamente la mappa geopolitica in Europa, collocando Berlino al vertice della piramide della difesa europea in termini di investimenti. Ma la Germania diventerà il pilastro della nuova difesa europea che sta emergendo, come già lo è per l’economia?
Va detto che quando si parla di difesa la Germania ha fatto molta strada. Anche se le sue spese annuali in questo settore eguagliano e addirittura superano quelle della Francia, le forze armate tedesche hanno sofferto per quasi 30 anni di una politica di difesa al limite della demagogia, erodendo notevolmente le loro capacità operative. Pertanto, nonostante una forza aerea di oltre 200 aerei da combattimento Typhoon e Tornado, la Luftwaffe fatica a schierare più di uno squadrone completo pronto al combattimento in meno di 1 mese. Lo stesso vale per la sua flotta da combattimento, registrata addirittura 4 anni fa disponibilità zero dei suoi 6 sottomarini di tipo 212, e solo un terzo delle sue forze meccanizzate, con una disponibilità effettiva appena pari a quella di un battaglione per una flotta di carri armati Leopard 2 di 359 esemplari. Infatti, il primo giorno di guerra in Ucraina, il capo di stato maggiore della Bundeswehr,Il tenente generale Alfons Mais ha fatto una chiara osservazione: “la Bundeswehr, che ho l’onore di comandare, rimane oggi con le mani quasi vuote e con risposte molto limitate ai bisogni dell’Alleanza (atlantica).
Nei 30 anni trascorsi dalla caduta del Muro di Berlino e dalla riunificazione delle due Germanie, gli eserciti tedeschi sono diventati una formidabile struttura per spendere in modo inefficiente i fondi pubblici, in gran parte a causa di una classe politica e di un’opinione pubblica scollegata dalle proprie esigenze di difesa. In tal modo, le nuove fregate della marina tedesca sono così debolmente armate che le navi francesi al confronto agiscono come arsenali galleggianti (sarcasmo!), dato che Berlino stimava fino a pochi mesi fa che la loro funzione sarà limitata a missioni a bassa intensità, in particolare nel Mediterraneo e lungo le coste africane. Allo stesso modo, durante l'intervento europeo in Siria, è emerso che i Tornado tedeschi non erano più in grado di svolgere operazioni notturne a causa di un'illuminazione difettosa della cabina di pilotaggio. Sulla scena politico-pubblica, la questione se i droni MALE debbano essere armati o meno, e anche se Berlino possa partecipare a un programma europeo di droni potenzialmente armati, è stato uno dei temi principali dell’ultima campagna elettorale. Infine, a causa delle sue piccole dimensioni e delle sue difficoltà di reclutamento, la Bundeswehr è diventata l’esercito occidentale che spende di più ogni anno per soldato, in parte a causa dell’eccessivo ricorso a subappaltatori privati a tutti i livelli operativi. Oggi, infatti, le Forze Armate tedesche si trovano ad affrontare sfide immense in termini di disponibilità e obsolescenza del proprio equipaggiamento, ma anche in termini di formato, e soprattutto di modello strutturale, per sperare di ripristinare capacità militari in linea con il rango economico di il Paese in Europa e nel Mondo.
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