12 portaerei, 50 fregate: la US Navy torna ai suoi fondamenti

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Per dirlo La pianificazione della US Navy è stata caotica negli ultimi 30 anni sarebbe un eufemismo. Tra programmi disastrosi con costi eccessivi cronici come i cacciatorpediniere Zumwalt, le corvette Littoral Combat Ship o i sottomarini Seawolf, notevoli difficoltà tecniche come per le portaerei classe Ford, ed obiettivi improntati a considerazioni politiche ed economiche, e non ad esigenze operative, le prospettive e le opzioni della principale forza navale mondiale si sono irrimediabilmente oscurate, sicché, allo stesso tempo, la situazione navale le potenze dei suoi principali concorrenti, come la Russia e soprattutto la Cina, si sono sviluppate con rigore ed enfasi. Come prevedibile conseguenza di questa situazione degradata, i tentativi di attuare una nuova strategia navale, negli ultimi anni, sono stati a dir poco confusi, addirittura contraddittori, portando ad un peggioramento della situazione a causa della mancanza di una strategia efficace.

Ultima inversione di data, la Marina degli Stati Uniti si è ritirata, due settimane fa, sotto i colpi delle percosse del Congresso, il calendario per l'entrata in servizio delle sue navi autonome, per poter iniziare la costruzione di questa flotta ritenuta essenziale per contenere la potenza navale cinese, solo una volta che tutte le nuove tecnologie necessarie saranno state perfettamente padroneggiate e affidabili, evitando così di ripetere gli errori commessi con i programmi Zumwalt e LCS. Tuttavia, la Marina degli Stati Uniti è rimasta incapace di produrre una strategia di costruzione navale che risponda alle sfide cinesi e russe negli ultimi mesi. Sembra che, mentre la strategia stessa non sarà presentata fino al prossimo anno, le sue linee generali sono state effettivamente arbitrate dallo Stato maggiore della Marina degli Stati Uniti e dal suo capo di stato maggiore, il capo delle operazioni navali, L'ammiraglio Michael Gilday.

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I 3 cacciatorpediniere di classe Zumwalt saranno costati il ​​prezzo di 25 fregate di classe Constellation, per una capacità operativa tuttora discutibile.

In occasione della conferenza West 2022 a San Diego, il NOC ha infatti presentato il futuro format della US Navy. Questo sarà organizzato attorno a 12 portaerei, 9 portaelicotteri d'assalto, da 20 a 30 navi d'assalto più piccole, nonché 60 cacciatorpediniere e 50 fregate per la flotta d'altura La flotta sottomarina sarà composta da 12 SSBN di classe Columbia per la missione di deterrenza, e soprattutto 70 sottomarini d'attacco nucleare, ovvero la più grande flotta di questo tipo mai costruita. In totale, nel 2045, la US Navy punta a un formato di 500 navi, di cui 150 autonome, secondo ai piani presentati due anni fa da Mark Esper.

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