La Turchia affonda nella negazione dei programmi di difesa

A furia di voler giocare su più fronti contemporaneamente, Ankara sembra ora vedere le prospettive dei suoi ambiziosi programmi di difesa scontrarsi con la realtà delle relazioni internazionali. In tal modo, come parte del programma T-FX per la progettazione di un cacciabombardiere di nuova generazione per sostituire i più vecchi F-4 e F-16, e che prevede ancora di produrre un primo prototipo entro il 2023, il direttore delle industrie turche della difesa, Ismail Demir, ha annunciato il 4 dicembre che il nuovo dispositivo sarebbe alimentato, nella sua versione iniziale, dal reattore F-110 dell'americana General Electric, il reattore che equipaggia l'F-16 e l'F-15E in particolare. E da precisare che la produzione del reattore verrebbe effettuata localmente nel Paese sulla base della linea industriale che già produce l'F-118, variante dell'F-110 priva di post-combustione.

Tuttavia è molto improbabile che Washington, e soprattutto il Congresso americano, autorizzino un simile accordo tra la General Electric e le autorità turche, sapendo che oggi la tendenza sarebbe piuttosto verso un'intensificazione delle sanzioni in questo settore contro Ankara. opponendosi, ad esempio, alla vendita di nuovi F-16 e kit di ammodernamento degli aerei all’aeronautica turca. Ricordiamo che è stato anche il Congresso americano che, in seguito alla messa in servizio delle batterie S-400 acquistate da Ankara dalla Russia, si è attivato per costringere l'amministrazione Trump a escludere definitivamente la Turchia dal programma F.35, così come riducendo significativamente le esportazioni di tecnologie di difesa americane verso l’industria del paese, alla fine del 2020, ciò ha in gran parte ostacolato l’esecuzione di numerosi importanti programmi, incluso il programma T-FX. Inoltre, secondo quanto riferito, Ankara sarebbe in trattative per acquisire un secondo lotto di S-400 da Mosca. suscitando le ire dei parlamentari americani.

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