Gli eserciti francesi si impegnano nella guerra sociale, ma con un braccio dietro la schiena

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Il Ministro delle Forze Armate, Florence Parly, e il Capo delle Forze Armate, Generale Thierry Burkhard, hanno presentato congiuntamente ieri la nuova dottrina della lotta all'influenza del computer, o L2I poiché questo è l'acronimo consacrato dalla comunicazione ufficiale, al fine di dettagliare le future azioni degli eserciti francesi in quest'area così critica, e di cui abbiamo ripetuto più volte su Meta-Defense. In accordo con la nuova linea di base dello Stato Maggiore delle Forze Armate, "Vincere la guerra prima della guerra", si tratta di posizionarsi e agire sulla sfera dell'informazione digitale, ed in particolare sui social network, per contrastare azioni ostili in quest'area sia da avversari diretti degli eserciti, come gruppi terroristici, sia da concorrenti di stato impegnati a indebolire o neutralizzare l'azione degli eserciti, quali, sebbene non siano mai stati nominati, Russia e Cina.

Concretamente, sotto l'egida del nuovo Cyber ​​Defense Command creato nel 2017, squadre composte da specialisti di social network, informatici ma anche linguisti, psicologi e sociologi, assicureranno una vigilanza attiva per individuare le azioni svolte sulla sfera dell'informazione , in particolare nell'ambito delle operazioni esterne, e di attivare azioni volte a contrastarle. Questo tuffo nel conflitto asimmetrico è perfettamente assunto dallo Stato Maggiore e dall'Hotel de Brienne, astenendosi da qualsiasi azione che vada contro la legislazione nazionale e internazionale, come l'ingerenza nei processi della campagna elettorale, e operando una forte distinzione tra opinioni individuali espresse liberamente e azioni di manipolazione dell'opinione pubblica organizzate da un gruppo terroristico o da un concorrente, statale o meno.

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Le forze francesi schierate nel Sahel sono regolarmente prese di mira dai media stranieri per mobilitare l'opinione pubblica maliana contro questo intervento, effettuato su richiesta delle autorità maliane.

Per raggiungere questo obiettivo, nei prossimi anni verranno lanciate assunzioni, rivolte a profili altamente qualificati, per rafforzare i circa 4000 cyber-combattenti che lavorano nel Cyber-Defense Command. Tuttavia, non è stato ancora svelato alcun piano specifico riguardo a queste assunzioni, né, per di più, una metodologia per agire di fronte a questi gruppi influenti, che spesso sono molto esperti e dispongono di risorse significative, in particolare nei media. Ma tenere conto di questo problema, ai vertici più alti degli eserciti, è senza dubbio un'ottima iniziativa, poiché è apparso chiaro che l'azione stessa dei nostri eserciti, in particolare nelle operazioni esterne e per quanto riguarda i nostri alleati americani, ha sofferto di questa assenza, e di ripetuti assalti da parte dei concorrenti della Francia, come possiamo vedere oggi in Mali, e precedentemente nella Repubblica Centrafricana. D'altra parte, il ministro delle Forze Armate, nella sua dichiarazione, ha decretato alcune limitazioni che, se è possibile comprenderle da un punto di vista etico, ridurranno notevolmente l'efficacia dell'azione di queste squadre.

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