La mappa geopolitica globale oggi รจ ancora in gran parte condizionata dagli accordi firmati durante o subito dopo la Guerra Fredda, ed รจ stata messa in scena con grande efficacia da Mosca e Pechino negli ultimi 20 anni, senza che nรฉ gli Stati Uniti nรฉ lโOccidente in generale lo abbiano mostrato. alcuna determinazione ad opporsi. Cosรฌ furono negoziati, a partire dallโinizio degli anni โ70, gli accordi sino-americani sul caso dellโisola di Taiwan, con lโobiettivo di rimuovere Pechino dallโequazione guerra fredda-campo sovietico, e ciรฒ nonostante lโisola avesse nessuna intenzione di aderire alla Repubblica popolare cinese. La nozione di sfera di influenza ereditata dai negoziati post-Guerra Fredda nellโEuropa orientale รจ stata anche al centro della politica russa in Ucraina, Moldavia, Bielorussia e Georgia, cosรฌ come in molte ex repubbliche sovietiche del Caucaso e dellโAsia centrale.
Negli ultimi anni, sia Pechino che Mosca hanno intensificato molto le loro rivendicazioni territoriali e geopolitiche, senza che nรฉ gli Stati Uniti, nรฉ gli europei, nรฉ i paesi rivieraschi del Mar Cinese si opponessero con forza, non volendo mettere a repentaglio i fruttuosi rapporti commerciali con la Cina, o la dipendenza dal gas russo, che lascia i leader dei due paesi inasprire le loro richieste, arrivando addirittura a parlare di โlinea rossaโ se lโOccidente dovesse sfidarli su questi temi. Questo รจ proprio ciรฒ a cui oggi Washington, ma anche la NATO, sembrano voler porre fine, diverse recenti dichiarazioni vanno chiaramente in questa direzione, mentre continuano ad aumentare le tensioni contro questi due paesi. Queste dichiarazioni suggeriscono che, sotto la guida degli Stati Uniti, lโOccidente sarebbe ora pronto a inasprire i toni contro Mosca e Pechino, anche se ciรฒ significasse oltrepassare le famose linee rosse tracciate da Vladimir Putin e Xi Jinping.
Adesione dell'Ucraina alla NATO per contenere la Russia
In Europa, รจ stato il segretario generale della NATO, l'ex primo ministro norvegese Jens Stoltenberg, a dichiarare, nel corso di una conferenza stampa successiva alla sua visita a Washington per incontrare il segretario di Stato americano della difesa Lloyd Austin, che lโAlleanza doveva ora evolvere la propria politica di espansione per far fronte alla crescente minaccia russa. E aggiungere che la nozione di sfera dโinfluenza russa ereditata dalla Guerra Fredda non era piรน in sintonia con la realtร politica in Europa, e che la NATO non dovrebbe quindi piรน astenersi dallโaccogliere nuovi alleati, anche se avesse oltrepassato le linee rosse tracciate dai leader russi. Naturalmente stiamo parlando innanzitutto dellโUcraina, che bussa alla porta della NATO, e in misura minore dellโUnione Europea, dopo la sua annessione nel 2014, della Crimea da parte delle forze russe e del significativo sostegno fornito da Mosca ai secessionisti del Donbass. Va detto che con 255.000 militari attivi e 900.000 riservisti, le forze armate ucraine potrebbero rappresentare un forte alleato per il fronte orientale della NATO, a condizione che l'Alleanza accetti di aiutare Kiev a modernizzare il suo equipaggiamento militare.
Pochi giorni fa, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha ribadito la sua intenzione di integrare il suo Paese nellโAlleanza Atlantica, ma anche di reperire i 25 miliardi di dollari che ritiene necessari per la modernizzazione delle sue forze armate. La candidatura di Kiev ha ricevuto, in concomitanza con le dichiarazioni di Jens Stoltenberg, forte sostegno da parte del presidente polacco Andrzej Duda durante il Forum sulla sicurezza di Varsavia che si รจ svolto il 5 ottobre. Inoltre, quest'ultimo ha chiesto una maggiore cooperazione tra la NATO e l'Unione Europea per far fronte alla crescente minaccia proveniente dalla Russia, ritenendo che ora minaccia non solo il fronte orientale dell'Alleanza, ma anche i suoi fronti meridionale e settentrionale. E stimare che se, ancora oggi, le forze armate dellโAlleanza Atlantica superassero gli eserciti russi, questi ultimi avrebbero una capacitร di mobilitazione e di dispiegamento che dร loro un vantaggio tattico e anche complessivo in Europa. Ciรฒ non sorprende, dal momento che gli eserciti russi hanno dimostrato di essere in grado di mobilitare e dispiegare in tre settimane piรน di 3 uomini al confine ucraino, dove la NATO รจ in grado di mobilitarne solo circa 120.000, nel migliore dei casi, su una staffetta simile. dispiegarli ai suoi confini orientali. In queste condizioni, le forze armate ucraine potrebbero ovviamente fornire un valore aggiunto decisivo per dissuadere Mosca da qualsiasi infelice iniziativa in Europa, anche nel caso in cui gli Stati Uniti dovessero impegnarsi nel Pacifico.
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