L'Australia considera il noleggio di sottomarini statunitensi una soluzione di attesa

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Tra le questioni emerse sull'alleanza AUKUS e sull'acquisizione da parte di Canberra di sottomarini d'attacco nucleare dai suoi partner americani e britannici, al posto dei sottomarini Shortfin Barracuda inizialmente ordinati alla Francia, la questione dei tempi di attuazione di questo provvedimento è stato uno dei più significativi e gravidi di implicazioni. In effetti, tutti sapevano che ci sarebbero voluti più di quindici anni prima che l'industria australiana sperasse di consegnare un sottomarino nucleare operativo alla sua marina, e questo mentre il suo sottomarini di classe Collins segnano già il peso degli anni. Sembra che le autorità australiane abbiano preso di petto questo problema, poiché dopo aver annunciato un programma per modernizzare e prolungare la vita dei 6 Collins in servizio, Lo ha detto il ministro della Difesa Petter Dutton in un'intervista al canale Skynews, ha infatti annunciato che prevede di noleggiare sottomarini nucleari americani per colmare questa lacuna operativa, fino a quando i sottomarini prodotti in Australia non entreranno in servizio alla fine degli anni '2030.

La soluzione presentata dal ministro australiano è interessante in più di un modo, e risolverebbe molti problemi e quesiti legati a questo brutale cambio di postura nel Pacifico, sia per l'Australia che per gli Stati Uniti. . Da un punto di vista operativo, ovviamente, la soluzione ha molto senso, poiché consentirebbe un aumento molto più rapido della potenza navale australiana per far fronte all'altrettanto rapida ascesa della potenza cinese in quest'area. Inoltre, consentirebbe una transizione flessibile e controllata a questo tipo di nave e propulsione, aree del tutto sconosciute alla Royal Australian Navy, in particolare nel campo della propulsione nucleare. Possiamo quindi immaginare che, come il Portaerei britannica inizialmente armata con F35B del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, una parte dell'equipaggio, ed in particolare dell'unità propulsiva, è armata con marinai americani, e garantisce non solo un buon utilizzo delle apparecchiature, ma anche la riservatezza di alcuni dati tecnologici.

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L'Australia dovrà modernizzare ed estendere la vita dei suoi sottomarini di classe Collins in attesa dell'arrivo dei primi sottomarini nucleari per sostituirli.

I vantaggi sono numerosi anche dal punto di vista industriale, poiché ciò consentirebbe alla Royal Australian Navy di acquisire esperienza a monte della consegna dei propri sommergibili, e quindi di orientare meglio le espressioni di necessità, e la preparazione operativa alla loro attuazione. Può anche consentire ai marinai australiani di familiarizzare con i sistemi d'arma e le tattiche impiegate a bordo di queste navi, portando la propria esperienza di questo teatro regionale. Ciò consentirà finalmente alla Marina australiana di valutare meglio le proprie esigenze in termini di volume, e di estendere su un arco di tempo più lungo il proprio programma di addestramento, riducendo al contempo la pressione sulla componente industriale dovuta all'obsolescenza del Collins.

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