Poco meno di un anno fa, Roma ha presentato un nuovo programma di cacciatorpediniere pesanti destinati a sostituire le fregate antiaeree Durand de la Penne e Mimbelli dal 2030, in uno sforzo senza precedenti per dotare la Marina Militare di una potenza navale senza pari in tutto il Mediterraneo. Ma al di là di questa ambizione, queste nuove navi, per la loro architettura, i loro sensori e il loro armamento, diventeranno anche tra le più potenti unità di superficie combattenti dell'intero bacino del Mediterraneo, eguagliando e talvolta addirittura superando i cacciatorpediniere pesanti americani e russi o cinesi. È quindi rilevante interessarsi al più vicino a questa nuova classe, che potrebbe ben prefigurare una vera evoluzione nel campo delle grandi unità da combattimento navale.
Il più grande cacciatorpediniere d'Europa
Con una lunghezza di 175 metri, e un dislocamento di quasi 11.000 tonnellate, i cacciatorpediniere del programma DDX saranno i più grandi combattenti di superficie costruiti in Europa dai 181 m e dalle 11.300 tonnellate dell'incrociatore Colbert della Marina francese, varato nel 1956 e dismesso nel 1991. Supera i cacciatorpediniere classe Daring di oltre 22 metri e 2600 tonnellate, e di 22 metri e 4000 tonnellate i cacciatorpediniere franco-italiani della classe Horizon, e persino i cacciatorpediniere della US Navy della classe Arleigh Burke , lunga 155 metri per un dislocamento di 9800 tonnellate. Sul teatro europeo, solo gli incrociatori della classe Slava (186 m per 12.500 tonnellate) e il 2 incrociatori nucleari della classe Kirov (252 m per 28.000 tonnellate) supereranno le navi italiane. Mentre gli europei hanno favorito per molti anni scafi più piccoli e più stretti, questo non è il caso delle marine asiatiche, dal momento che entrambi Cacciatorpediniere giapponesi di classe Maya (170 m per 10.250 tonnellate), il Cacciatorpediniere sudcoreani di classe Seijong the Great (166m per 11.000 tonnellate) che Tipo cinese 055 (180 m per 11 a 12.000 tonnellate stimate) navigano nelle stesse proporzioni.
Come le fregate FREMM della classe Bergamini, anche la nave disporrà di un avanzato sistema di propulsione, questa volta basato sul modello CODOGAL (COmbined Diesel Or Gas And eLectric) che combina la propulsione elettrica integrata, una turbina a gas e turbine a gas. capacità di dislocamento in modalità silenziosa, dando loro una velocità massima di 30 nodi. Inoltre, la nave avrà una notevole capacità di evoluzione grazie ad una riserva di energia elettrica che le consentirà, in futuro, di considerare l'integrazione di sistemi che richiedono un'elevata potenza elettrica, come nuovi sensori, capacità, elaborazioni informatiche e di ovviamente, armi a energia diretta.
Un set completo di armi e sensori
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