Le batterie della difesa costiera tornano al centro della scena
Tradizionalmente, fino alla metà degli anni '60, i porti e gli arsenali militari, così come alcune località costiere strategiche, erano spesso protetti da batterie costiere, sia per scopi antiaerei che antinave. Ma l’erosione della minaccia, soprattutto dopo il crollo dell’Unione Sovietica, così come la comparsa e la democratizzazione dei missili a bordo delle navi da combattimento, hanno portato molti paesi a fare a meno di queste difese.
Tuttavia, negli ultimi anni, diversi eserciti si sono impegnati a riattrezzarsi con capacità di questo tipo, in particolare acquisendo batterie di difesa costiera dotate di missili antinave. Come spiegare questo ritorno in favore e quale ruolo possono svolgere in un sistema militare moderno?
Negli ultimi mesi l’Ucraina, ma anche Taiwan, Bulgaria, Romania e Polonia, hanno annunciato l’intenzione di acquisire batterie di difesa costiera antinave o di rafforzare le difese esistenti in quest’area. Anche il Corpo dei Marines degli Stati Uniti ha sviluppato una soluzione in questa direzione, per proteggere le proprie unità smontate in assenza di supporto aereo o navale.
Altri paesi, come Russia, Cina, Vietnam, Iran e Corea del Nord, hanno iniziato a modernizzare i propri sistemi di difesa costiera, al fine di estenderne l’efficacia e la dissuasività. Sebbene siano in gran parte caduti in disuso da diversi decenni, i moderni sistemi di difesa costiera presentano infatti caratteristiche molto interessanti quando si tratta di fronteggiare una minaccia navale significativa, o un rischio di assalto anfibio.
Batterie di difesa costiera Bastion K-300P – Russia
Nuovi sistemi anti-nave terrestri, come il Bastione russo K300P o il CDS NSM norvegese, combinano contemporaneamente mobilità, significatività, letalità e lungo raggio di ingaggio, superando in molte aree le capacità difensive delle navi da guerra e degli aerei da combattimento.
Quindi, una batteria del sistema Bastione Russo, che consiste inun veicolo di comando e controllo 6×6 (C2), 4 veicoli lanciamissili 8x8 con 2 missili per camion e 4 veicoli di carico possono essere schierati su un'area costiera lunga quasi 50 km e su un'area di oltre 500 km², rendendo molto difficile la localizzazione o il contrasto.
Utilizza il missile antinave supersonico P800 Onyx, capace di superare Mach 2,5, che permette di raggiungere obiettivi a 450 km di distanza con un carico militare di 250 kg, sufficiente a mettere fuori combattimento le navi più imponenti. Ci vogliono solo cinque minuti per schierare la batteria mobile Bastion e attivare il lancio di uno o più missili Onyx.
È quindi molto difficile eliminare la minaccia con attacchi preventivi, con missili da crociera o con un attacco di aerei da combattimento, le batterie possono muoversi molto rapidamente e rimanere discrete, ad esempio, sotto la copertura della vegetazione.
Missile balistico antinave DF-21D (Cina)
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