Mentre il Dipartimento della Difesa americano aveva appena notifica ufficialmente ad Ankara la sua definitiva esclusione dal programma F35 dopo l'acquisizione dei sistemi S400 dalla Russia, Selcuk Bayraktar, il CTO della compagnia Bayraktar, ben nota per i suoi droni TB2 che hanno svolto un ruolo decisivo durante gli impegni turchi in Siria e Libia, nonchรฉ per le forze azere durante il conflitto del Nagorno-Karabakh del 2020. Quest'ultimo ha dettagliato la strada mappa che le autoritร turche si apprestavano a seguire nel campo dellโaeronautica militare. E il minimo che si possa dire รจ che il Paese non manca di ambizioni, con lโobiettivo finale di raggiungere, entro la fine del decennio, la completa autonomia strategica in questo settore.
Cosรฌ, Bayraktar sta attualmente sviluppando un drone da combattimento โda cacciaโ., che si puรฒ immaginare paragonabile al Lanca britannico o al Valkyrie americano, con l'obiettivo di farlo volare entro il 2023. Allo stesso tempo, la societร TUSAล sta sviluppando il programma di addestramento e attacco aereo HรRJET, che ha recentemente superato la fase di progettazione di base. Infine, tutta lโindustria Aeronautica Difesa del Paese resta mobilitata per il programma T-FX, che con il ritiro definitivo del programma F35, appare ancora piรน critico per Ankara, con lโobiettivo di far volare gli aerei equipaggiati con turbogetti di produzione nazionale entro il 2029. Resta il fatto che tutti questi programmi sono visibilmente ostacolati da un embargo de facto attuato in Occidente su questa tecnologia critica, e piรน in particolare sui motori.
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[โฆ] dalla Russia, l'industria della difesa turca, in forte espansione fino al 2019, ha subito una grave battuta d'arresto a seguito delle sanzioni imposte dagli europei e soprattutto dagli americani in merito all'esportazione di tecnologie per la difesa. Ma se alcuni programmi, come [โฆ]