"La NATO è l'unico modo per porre fine ai combattimenti nel Donbass". È in questi termini che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato martedì durante una teleconferenza con Jens Stoltenberg, il segretario generale dell'Alleanza atlantica, secondo l'agenzia Reuters. Questa richiesta urgente del presidente ucraino di avviare il più rapidamente possibile le discussioni tra NATO e Ucraina in modo che quest'ultima possa integrare l'alleanza, è la conseguenza della ripresa degli armamenti pesanti nel Donbass, tra le forze lealiste ucraine e le forze secessioniste. di Lughansk e Donetsk Oblast nel Donbass fortemente sostenuto da Mosca. 6 soldati ucraini hanno perso la vita negli ultimi giorni nei combattimenti, intanto La Russia ha accumulato una forza militare molto grande in Crimea e ai confini ucraini, a volte spostando unità da regioni militari molto remote.
È vero che la situazione sta diventando molto pericolosa per l'Ucraina, che non può sperare di prevalere su un massiccio assalto meccanizzato guidato dalle forze russe contemporaneamente dal Donbass e dalla Crimea, in uno scenario a tenaglia sempre più simile a quello attuato nel 2008 in Georgia. È inoltre questo scenario georgiano quello che le autorità ucraine temono soprattutto, evitando di dare un pretesto a Mosca rispondendo a provocazioni secessioniste telecomandate dal Cremlino, al fine di innescare una grande operazione militare nel sud dell'Ucraina. In effetti, le somiglianze con il corso degli eventi che hanno preceduto questo intervento russo contro le forze georgiane sono sempre più evidenti.
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