La tecnologia è un sostituto per le masse in difesa?

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Dalla sua uscita al pubblico, il nuovo Libro bianco sulla difesa britannica scorre flussi infiniti di inchiostro digitale. Nel mirino della maggior parte dei commenti, molto spesso ostili all’approccio proposto dal governo conservatore di Boris Johnson, la riduzione del numero e del volume delle forze dell’esercito britannico, che perderà 10.000 uomini per attestarsi a 70.000 soldati, alcuni dei suoi carri pesanti Challenger II e tutto i suoi veicoli da combattimento di fanteria Warrior una volta raggiunti i limiti di età, ma anche 24 anni Typhoon prima generazione della Royal Air Force, oppure due fregate Type 23 della Royal Navy, anche se queste ultime dovranno eventualmente essere sostituite da modelli più recenti. Questa riduzione del formato è giustificata nel Libro Bianco con la necessità di ammodernare o sostituire un gran numero di sistemi in servizio negli eserciti britannici che, come molti eserciti occidentali, si trovano oggi a dover pagare anni di errori di bilancio passati mentre la minaccia si è rapidamente intensificata in tutto il mondo.

Alla base di questa pubblicazione e delle controversie che suscita oltremanica, e al di là delle scelte di pura capacità attuate dal Libro Bianco britannico, si pone la questione della posizione ottimale del cursore tra la necessità di massa degli eserciti di poter rispondere alla pressione operativa e la sfida imposta dai potenziali avversari, e la necessità di avere un significativo valore aggiunto tecnologico sull'avversario, sia per preservare le sue forze che per logorare l'avversario, e quindi portare avanti la decisione.

F35B e Typhoon Analisi della difesa della RAF | Bilanci e sforzi di difesa delle Forze Armate | Conflitto del Nagorno-Karabakh
Il Libro Bianco conferma l'acquisizione dei 48 F35B ordinati e suggerisce che altri velivoli di questo tipo potrebbero essere ordinati in futuro senza specificarne il numero. La Royal Air Force ne vedrà invece 24 Typhoon della tranche di cui mi sono ritirato dal servizio.

In realtà non c’è nulla di moderno in questa questione. Già nell’antichità i combattenti cercavano di ottenere un vantaggio tecnologico rispetto ai propri avversari, soprattutto quando i numeri non erano a loro favore. I grandi strateghi antichi, come il greco Temistocle o il cartaginese Annibale Barca, usavano equipaggiamenti e unità per compensare il loro svantaggio numerico contro gli eserciti persiani o romani. Durante il Medioevo, alcune grandi battaglie furono vinte utilizzando tecnologie unilaterali, come l'arco lungo britannico nella battaglia di Agincourt. Anche nella storia recente non mancano gli esempi, come lo schiacciamento di Francia e Gran Bretagna nel maggio e giugno 1940 da parte dell'esercito tedesco, grazie a carri armati meno numerosi e meno potenti di quelli dei loro avversari, ma dotati di radio e agendo di concerto con l’aviazione d’assalto, o durante i conflitti arabo-israeliani, durante i quali l’esercito israeliano molto spesso ha fatto uso di tecnologie avanzate e addestramento superiore per compensare la loro immensa inferiorità digitale.

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