Come abbiamo già accennato in diverse occasioni, l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump non è stato avaro di insidie per il suo successore, sia nel campo della politica interna che internazionale. E il caso dei contratti di esportazione di armi in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti è probabilmente uno dei più complessi da gestire per il nuovo inquilino della Casa Bianca, tante sono le complicazioni in serie, qualunque siano le opzioni selezionate. Com'era prevedibile, Joe Biden ha quindi deciso di iniziare procrastinando, sospendere l'esecuzione dei contratti per l'esportazione di armi verso questi due paesi, ufficialmente per valutare i pro ei contro come è normale fare per una nuova amministrazione.
I due alleati degli Stati Uniti nel Golfo Persico sono infatti i principali protagonisti, insieme all'Iran, nella guerra che ha devastato lo Yemen dal 2015, e molti rapporti delle Nazioni Unite come da alcune ONG, mettono in discussione la legge sugli armamenti occidentale negli attacchi effettuati fuori dall'Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti con conseguenti numerose vittime civili collaterali nel paese. Le notizie sono spesso contraddittorie secondo le fonti relative a questa guerra, ma un consenso sembra essere sulla cifra minima di 250.000 morti, di cui almeno un quarto civili, creando un profondo movimento di rifiuto nell'opinione pubblica occidentale contro le esportazioni di sistemi d'arma a Riyadh e Abu Dabi.
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