In questi anni l'Italia non ha nascosto le sue ambizioni mediterranee, così come quelle nel campo della cantieristica navale. E il piano di costruzione delle unità navali italiane presentato a luglio 2019 aveva qualcosa da impressionare, poiché mirava a una flotta composta da una portaerei, da 3 a 5 portaelicotteri d'assalto, 4 cacciatorpediniere pesanti di cui 2 nuove unità DDX, 10 fregate FREMM (o 8 se la vendita di 2 FREMM all'Egitto è mantenuto) e 7 PPP, 8 corvette di nuova generazione, 8 sottomarini d'attacco AIP e 12 navi da guerra mineraria, comprese 8 nuove navi. Questo annuncio era stato accolto in Europa con un certo scetticismo, tanto erano alte le ambizioni. Eppure l'Ammiragliato italiano sembra determinato a raggiungere i suoi obiettivi.
Perché oltre il futura portaerei Trieste in fase di completamento e i PPA consegnati a un ritmo di 1,5 all'anno dal 2021, ha appena confermato iniziano i lavori per la progettazione dei suoi due nuovi cacciatorpediniere DDX, destinato a sostituire dal 2028 i due cacciatorpediniere Durand de la Penne e Mimbelli, varati nel 1993 e 1994. E la Marina Militare Italiana vede le cose in grande, visto che questi due cacciatorpediniere non saranno altro che le due unità di superficie più combattenti. massicci presenti in Europa.
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