In seguito ai massacri di piazza Tienanmen del 1989, la Cina comunista fece immensi sforzi per costruire, sulla scena internazionale, l'immagine di una nazione ragionevole e non belligerante, che contrastasse con le posizioni americane e russe e talvolta europee. Questo posizionamento aveva attirato anche una certa parte della classe politica occidentale, che era piena di elogi per il Paese, e per il fatto che nella sua storia la Cina non avesse mai attaccato un vicino (Indiani et vietnamita avrà naturalmente un'opinione molto diversa sulla questione).
L'evoluzione delle posizioni cinesi sulla scena internazionale
La conciliazione pacifica fu quindi l'impronta stessa della Cina nelle sue relazioni con i suoi vicini, come con l'Occidente. Pertanto, anziché entrare in uno scontro diplomatico e commerciale con il Giappone sulle isole Senkaku, Pechino ha proposto a Tokyo di sfruttare congiuntamente le risorse minerarie dell'area. Fu durante questo periodo dal 1995 al 2012 che Pechino riuscì, grazie alla sua economia al galoppo, a convincere un certo numero di aziende e stati occidentali ad aiutare la conversione tecnologica del paese, anche in campo militare. . E anche quando le intenzioni delle autorità cinesi erano chiaramente di ingannare i loro partner, sia i governi europei che quelli russi preferivano non turbare il drago addormentato, poiché la Cina divenne un motore essenziale per la loro economia.
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