Durante la campagna presidenziale del 2016, Donald Trump aveva incluso nel suo programma la costruzione di un muro di fronte al confine messicano, che avrebbe dovuto impedire l’immigrazione clandestina nel paese. Una volta eletto, nel gennaio 2017 ha firmato l’Ordine Esecutivo 13767 che ordinava al governo di iniziare la costruzione del muro, sulla base dei fondi federali esistenti. Ma poiché la maggioranza dei rappresentanti e dei senatori si sono opposti a questa iniziativa multimiliardaria di dubbia efficacia e di notevoli implicazioni morali, i finanziamenti sono stati bloccati per 3 anni, portando addirittura a lunghi periodi di "Shut Down" per due volte e bloccando il pagamento degli stipendi per servizi federali.
Nel 2019, il presidente Trump ha ordinato che i fondi del Dipartimento della Difesa fossero utilizzati per questi finanziamenti, avvalendosi di una prerogativa presidenziale che consente al presidente di reindirizzare gli investimenti nella Difesa in caso di una minaccia grave e imminente. Il Pentagono è riuscito a limitare gli effetti diretti della scomparsa di 3,6 miliardi di dollari di crediti, distribuendo la sua applicazione agli investimenti in infrastrutture e ai crediti di riserva. Inoltre, un giudice texano si è pronunciato contro l'utilizzo dei fondi dell'esercito, cosa che ha bloccato il processo per diversi mesi (ma i fondi dell'esercito erano stati effettivamente utilizzati). Nel gennaio di quest’anno, la corte d’appello federale degli Stati Uniti ha annullato la decisione del giudice del Texas, liberando 3,6 miliardi di dollari dal 2019.
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